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il caso

Rissa all’Arenella, scarcerati e poi assolti i sei arrestati

Nessuno era armato, assenza di referti sanitari dei partecipanti

Rissa all’Arenella, scarcerati e poi assolti i sei arrestati

NAPOLI. Dall’arresto all’assoluzione e alla scarcerazione. Per il giudice monocratico le sei persone finite in manette per la rissa dell’altra notte in piazza Arenella non hanno commesso alcun reato e così sono tornate in libertà. Probabilmente la sentenza deriva da una circostanza precisa: nessuno dei partecipanti alla zuffa ha riportato lesioni e contusioni, come dimostra l’assenza di referti sanitari. Non solo nessuno si è recato al pronto soccorso, ma neppure sul posto gli operatori del 118 hanno compiuto medicazioni.

In ogni caso, le motivazioni si potranno leggere più avanti e al momento si tratta soltanto di ipotesi. La ricostruzione della vicenda quindi secondo il giudice deve portare a conclusioni diverse da quelle culminate negli arresti. Due gruppi di giovani arrivati tutti in scooter parcheggiati in strada, uno dell’Arenella e l’altro dei Quartieri, si sono scontrati a suon di pugni e calci poco prima della mezzanotte di mercoledì, nel cuore del quartiere, a pochi metri da una chiesa. Con uno svolgimento e un finale da brividi, più che movimentato:sei arresti e quattro contusi tra i partecipanti alla zuffa, spari in aria da parte degli agenti per calmare la situazione, panico tra i passanti.

Ecco il bilancio della violenta rissa scoppiata intorno alle 23 di ieri in piazza Arenella tra i due gruppetti che sembra già si conoscessero di vista senza essere amici. In pochi minuti il litigio cominciato per una spallata involontaria si è trasformato in un gigantesco corpo a corpo, terminato solo quando sono arrivate le prime Volanti. In quel momento la situazione era talmente pericolosa che i poliziotti sono stati costretti a esplodere dei colpi di pistola in aria per sedare gli animi. L’arrivo dei rinforzi ha poi riportato la calma nella zona.

Il bilancio della notte di improvvisa violenza alla fine è contenuto, ma per una decina di minuti al 113 sono arrivate telefonate a raffica. «Correte, si stanno ammazzando». Il rischio c’era perché qualcuno dei partecipanti alla zuffa avrebbe impugnato un coltello secondo alcuni testimoni, anche se armi non sono state trovate nel corso delle perquisizioni ai fermati. Per sei giovani, su una ventina di identificati, sono scattate le manette con l’accusa di rissa aggravata: Luigi Cristiani, 24enne, Michele Castiglia, 52enne, entrambi dell’Arenella; Francesco De Masi, 19enne di Chiaiano; Giuseppe Riccio, 21enne, e Vittorio Turco, 19enne tutt’e due dei Quartieri Spagnoli; Sassi Gabsi, 22enne di Secondigliano. Tutti incensurati e da considerati innocenti fino all’eventuale condanna definitiva, così come in effetti lo sono.

Non sono state trovate armi di nessun tipo addossi agli arrestati. Le indagini proseguono con la visione delle immagini della videosorveglianza. Tutti avevano il volto scoperto, così non dovrebbe essere difficile risalire all’identità di ognuno.

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