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Agguato alla Sanità, ipotesi attacco esterno

Confermato che il bersaglio era Vincenzo La Sala

Agguato alla Sanità, ipotesi attacco esterno

NAPOLI. Un attacco esterno alla malavita del Rione Sanità. Ecco l’ultima, clamorosa ipotesi, sul duplice ferimento dell’altra notte. Mentre anche sulla dinamica dell’agguato ci sarebbero novità: il sicario solitario entrato in azione colpendo al torace Vincenzo La Sala e di striscio alla gamba Giulio Pirozzi, avrebbe avuto un complice in zona. Impossibile, ragionano gli investigatori più esperti, organizzare un raid simile senza un appoggio. Intanto è tornato a casa l’altro ieri mattina Giulio Pirozzi, il 21enne ferito in via Sanità nel corso di un agguato mirato secondo gli inquirenti a uccidere Vincenzo La Sala: si spiegherebbe così la circostanza che contro il figlio del regista-attore Vincenzo Pirozzi il sicario abbia esploso un solo colpo di pistola.

A differenza del trattamento subito dal 23enne, ricoverato ancora in prognosi riservata nell’ospedale di Caserta. Va anche sottolineato che il più piccolo d’età non ha precedenti penali né denunce a carico e lavora nelle produzioni cinematografiche di “Mare fuori” e “La preside”. Per il padre “si è trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato” e così la pensano gli investigatori più esperti in azione. Il giorno dopo l’agguato la polizia e i carabinieri, che lavorano in sinergia con il coordinamento della procura antimafia, stanno lavorando su più fronti: l’analisi delle immagini della videosorveglianza in tutta la zona della Sanità, anche se nessuna telecamera è puntata sul civico 139 all’altezza del quale si è verificato l’agguato; l’ascolto delle vittime, che avrebbero fornito versioni coincidenti sulla dinamica; l’acquisizione di confidenze da informatori e delle voci provenienti dal territorio.

La pista più seguita continua a essere quella di un contrasto interno tra giovani di famiglie malavitose diverse maturato all’interno del quartiere, ma qualche investigatore non esclude che il sicario possa appartenente a un clan esterno al Rione Sanità. A fare fuoco, ormai non ci sono più dubbi, è stato un uomo in sella a uno scoter con il volto coperto da un casco integrale. Si è avvicinato a Vincenzo La Sala (che ha a carico un precedente per reati contro il patrimonio, ma senza condanne) e a Giulio Pirozzi in quel momenti a piedi che parlavano davanti a un locale. Il pistolero ha agito in maniera fulminea , puntando l’arma contro il 23enne e premendo il grilletto centrandolo al torace.

Secondo la ricostruzione al momento più accredita, un colpo vagante avrebbe centrato alla gamba destra il 21enne, le cui condizioni non sono mai apparse gravi. Tanto che i medici dell’ospedale dei Pellegrini a mezzogiorno di ieri l’hanno dimesso. Che qualcosa si stia muovendo negli ambienti di malavita nel Rione Sanità è molto probabile. Non sarebbero il frutto di una coincidenza temporale le due sparatoria a distanza di una settimana: il 28 maggio nei pressi della chiesa di San Vincenzo, e l’altro ieri notte in via Sanità. Zone tra l’altro vicine. Ma almeno a livello di “sistema” non risulterebbero frizioni in corso tra i clan storici del quartiere: i Sequino, i Savarese, i Vastarella, tutti tra l’altro colpiti duramente dalle inchieste della magistratura.

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