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L'inchiesta
10 Giugno 2025 - 08:16
Salvatore Sannino e Nicola Mirti
NAPOLI. «Non ricordo niente, non capisco cosa mi state chiedendo». Visibilmente sotto choc, Salvatore Sannino è riuscito a malapena a rispondere alle domande preliminari all’interrogatorio del pm. Aiutato dal suo avvocato, il penalista Roberto Iacono del foro di Napoli, ha risposto che non è sposato, non ha mai ricoperto cariche pubbliche e lavora come barbiere a Mugnano.
Sull’omicidio di Nicola Mirti, che secondo inquirenti e investigatori avrebbe commesso domenica scorsa, non ha pronunciato nemmeno una parola: tecnicamente, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Cosicché il pubblico ministero ha emesso il fermo e tra tre giorni si svolgerà l’udienza di convalida (o meno) del provvedimento restrittivo.
Contro Sannino, 19enne incensurato, ci sono alcune testimonianze, tra cui quelle degli amici con cui Nicola Mirti era andato a mare allo stabilimento “Palma Rey” di via Marina di Varcaturo e le immagini di una telecamera che avrebbe inquadrato la scende dell’aggressione.
Così è emerso che l’omicida ha ferito con due coltellate al torace al 18enne con una lama a molla di circa 20 centimetri, sequestrata dai poliziotti del commissariato di Castel Volturno. Proprio le ferite profonde hanno provocato la morte della vittima, un’ora dopo l’arrivo all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli.
Non è ancora chiaro perché i due giovani si odiassero a tal punto da portare a compiere un reato così grave un 19enne senza precedenti penali, uscito di casa con un coltello forse sapendo di trovare nello stabilimento balneare il suo nemico. Secondo gli investigatori della polizia avrebbero litigato a settembre scorso per vicende accadute nella zona delle palazzine di Mugnano, che entrambi frequentavano.
Ma nessuno si sbilancia se si tratti di un contrasto per droga, nell’ambito di reati contro il patrimonio o per una ragazza contesa. Anche Nicola Mirti non aveva precedenti penali, ma il 29 aprile scorso era stato arrestato per il possesso di due grammi di cocaina di cui aveva tentato inutilmente di liberarsi per sottrarsi alla cattura. In quel caso entrarono in azione i poliziotti dell’Upg della questura guidati dal dirigente Antonio Cristiano.
L’omicidio è avvenuto al “Palma Rey” di Castel Volturno, alle 13 di domenica Mirti, arrivato da Napoli con alcuni amici per una giornata di mare, all’ora di pranzo si è spostato dalla spiaggia al ristorantebar al coperto del lido. In quel momento c’era molta gente e il 18enne ha incrociato Sannino, diventato un nemico giurato, che con mossa repetina lo ha colpito due volte al petto.
I soccorsi sono scattati rapidamente e con un’ambulanza della Croce Verde” Mirti è arrivato all’ospedale in condizioni disperate. Alle 14 è morto e mentre amici e familiari assaltavano il pronto soccorso danneggiando suppellettili e offendendo i sanitari, i poliziotti del commissariato di Castel Volturno si mettevano sulle tracce del 19enne, descritto dai testimoni e indicato da qualcuno con nome e cognome. Nel pomeriggio gli investigatori l’hanno rintracciato a casa e sottoposto a fermo d’iniziativa.
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