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La sentenza

Uccisa a coltellate, l'ex condannato all'ergastolo

La figlia della vittima: «Nulla mi potrà restituire mia madre, ma lui ha avuto la condanna che merita ed è giusto che paghi»

Uccisa a coltellate, l'ex condannato all'ergastolo

Anna Scala

Accusato di aver ucciso la sua ex Anna Scala e di aver provato a nascondere il cadavere nel bagagliaio della sua auto, Salvatore Ferraiuolo è stato condannato all'ergastolo. La sentenza è stata emessa poco fa dalla prima sezione della Corte d'Assise di Napoli.

Alla scorsa udienza, il pm della Procura di Torre Annunziata Ugo Spagna aveva chiesto il carcere a vita per Salvatore Ferraiuolo, accusato del femminicidio della sua ex compagna, commesso a Piano di Sorrento il 17 agosto 2023 con almeno 17 coltellate.

Ferraiuolo aveva nuovamente confessato in aula, ma spiegando un'altra versione dei fatti. Ferraiuolo «prima uccise Anna, poi si cambiò i vestiti ed andò al supermarket ad acquistare un panino, prima di fuggire in un nascondiglio» è stata la ricostruzione del pubblico ministero nel corso della sua requisitoria dinanzi ai giudici della Corte d'Assise di Napoli.

Per l'accusa, il delitto fu ampiamente premeditato. Parti civili sono costituite la figlia della vittima, Maria Svato, assistita dall'avvocato Salvatore Esposito e presente in aula, e il Comune di Piano di Sorrento (avvocato Francesca Covi).

La difesa dell'imputato, l'avvocato Giuseppe Russo, ha puntato in sede di discussione sulla mancata premeditazione: Ferraiuolo - era la tesi difensiva - avrebbe ucciso Anna Scala perché provocato, con un coltello che era nella sua disponibilità per lavoro e non avrebbe occultato il cadavere, ma semplicemente avrebbe spinto la vittima nel bagagliaio prima di fuggire.

Entro 90 giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza, mentre la condanna rappresenta, secondo quanto affermato dalla stessa Svato, «la condanna della giustizia terrena».

La donna ha commentato: «Nulla mi potrà restituire mia madre, ma lui ha avuto la condanna che merita ed è giusto che paghi». Il giudice ha riconosciuto sussistenti tutte le aggravanti contestate tra cui anche quella della crudeltà. «Se potessi - ha concluso la donna - adesso vorrei solo riabbracciarla ancora una volta».

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