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Cardito
11 Giugno 2025 - 08:32
Via Vecellio a Cardito dove è stato ucciso Antonio Vitale (nel riquadro) e, in basso diversi proiettili esplosi
CARDITO. Agguato in pieno giorno: 56enne ucciso a colpi di pistola in strada. Omicidio di camorra in pieno giorno a Carditello, frazione di Cardito al confine con Frattamaggiore. Antonio Vitale, 56 anni, nome di battaglia “Tonino ’o Puorc”, pregiudicato residente a Caivano e ritenuto vicino a un clan della zona, è stato freddato con una raffica di proiettili mentre si trovava in auto in via Vecellio, una strada particolarmente trafficata del comune napoletano.
Il killer, secondo le prime ricostruzioni degli investigatori, avrebbe agito con una spietatezza impressionante, colpendo la vittima con almeno dieci colpi d’arma da fuoco, alcuni dei quali hanno raggiunto punti vitali. Erano da poco passate le dieci di ieri mattina quando l’agguato è avvenuto.
Vitale, secondo quanto appurato dagli inquirenti della Polizia di Stato, si trovava alla guida della sua auto quando un uomo a bordo di una motocicletta gli si è affiancato e ha sparato più volte, lasciandolo in una pozza di sangue. Soccorso da alcuni passanti, Vitale è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Frattamaggiore, dove è deceduto poco dopo. La Squadra Mobile di Napoli e gli uomini del Commissariato di Frattamaggiore sono a lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’agguato.
Le modalità lasciano pochi dubbi sulla matrice camorristica dell’omicidio. Antonio Vitale non era uno sconosciuto alle forze dell’ordine: con diversi precedenti penali, era considerato un elemento di spicco nell’orbita del clan Moccia, una delle organizzazioni più radicate nel territorio a nord di Napoli.
Le indagini si concentrano sui legami che la vittima aveva con il clan, oltre che su eventuali tensioni interne al sodalizio criminale. Non si esclude che l’agguato possa essere stato ordinato come regolamento di conti o come atto intimidatorio nell’ambito di uno scontro tra fazioni rivali che si contendono il territorio tra Cardito e Frattamaggiore.
A rendere ancora più allarmante l’episodio è la temerarietà con cui è stato portato a termine: il killer non ha esitato a colpire in mezzo alla strada, in un orario in cui la zona è di norma frequentatissima da automobilisti e passanti. Antonio Vitale, secondo gli investigatori, era già stato identificato nel 2013 come membro di un gruppo armato composto da altre cinque persone a Cardito. Il gruppo era ritenuto responsabile di un assalto a un portavalori avvenuto a Casoria.
Da allora, l’uomo aveva continuato a muoversi negli ambienti della criminalità organizzata, riuscendo a mantenere un ruolo non secondario. Ieri la sua carriera criminale si è conclusa nel modo più tragico, con un’esecuzione che ha lasciato sgomenta la comunità locale e acceso i riflettori sul fatto che la camorra, non è arretrata come si vuol far credere in seguito al decreto Caivano ma è più attiva e spietata che mai.
Ancora una volta, la camorra ha dimostrato di non avere remore a colpire a volto scoperto, sfidando apertamente lo Stato e seminando terrore tra i cittadini. Le indagini proseguono senza sosta e senza tralasciare nessuna ipotesi investigativa, mentre la Polizia di Stato ha passato al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, alla ricerca di indizi utili per risalire agli autori dell’agguato.
Gli investigatori sono convinti che le prossime ore saranno decisive per dare un nome e un volto al killer, che ha agito con estrema freddezza, segno di una pianificazione studiata nei minimi dettagli.
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