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La denuncia
11 Giugno 2025 - 11:00
Martina Carbonaro
Non era un casolare abbandonato il luogo in cui è stata uccisa Martina Carbonaro, la ragazza di 14 anni vittima dell’ex fidanzato reo confesso Alessio Tucci, bensì un cantiere pubblico attivo situato all’interno del centro sportivo comunale Luigi Moccia. La scoperta mette in evidenza gravi carenze di sicurezza e vigilanza in un’area finanziata con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che avrebbe dovuto essere sotto stretta sorveglianza.
È quanto sostiene l’architetto Paolo Sibilio, consulente tecnico nominato dall’avvocato della famiglia della vittima, Sergio Pisani. Quest’ultimo ha inoltre deciso di coinvolgere la criminologa Roberta Bruzzone nelle indagini.
«Martina è stata uccisa - spiega Sibilio - nei locali sovrastanti gli spogliatoi del palazzetto, all'interno del centro sportivo comunale Luigi Moccia, una struttura polivalente con uno stadio di calcio, un campo da rugby, un palazzetto dello sport e perfino la sede del mercato settimanale».
«È proprio qui, più precisamente all'interno del palazzetto oggetto di lavori di ristrutturazione finanziati dal Pnrr, che il corpo della giovane è stato nascosto e poi ritrovato. Un'area che, per sua stessa natura di cantiere edile attivo, avrebbe dovuto essere custodita e interdetta all'accesso non solo per la sicurezza dei lavoratori, ma anche per la tutela degli utenti della struttura sportiva» conclude l'architetto.
«Se l'omicidio è stato premeditato - sottolinea l'avvocato Pisani - la scelta di questo luogo non è certo casuale: la totale assenza di controlli ha rappresentato un invito a delinquere. Se invece non lo era, il cantiere ha fornito un'opportunità perfetta: la pietra, usata come arma, era lì a portata di mano, e la tranquillità del posto ha permesso all'assassino di agire indisturbato e occultare il corpo».
«Nonostante le ripetute richieste formali di chiarimenti e documentazione inviate dall'architetto Sibilio all'ufficio Pnrr, ad oggi non è pervenuta alcuna risposta» denuncia Pisani.
L’indagine, dunque, si concentra non solo sull’omicidio in sé, ma anche sulle modalità e sui luoghi che lo hanno reso possibile, sollevando interrogativi sulla gestione dei cantieri pubblici e sulla tutela degli spazi destinati alla collettività.
L'avvocato rivolge un appello alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Ritengo che ci siano delle gravi responsabilità da accertare. Chiedo il suo intervento per capire com'è possibile che un cantiere finanziato con i fondi del Pnrr versasse in condizioni di totale abbandono, senza la minima predisposizione di misure di sicurezza».
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