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la protesta
12 Giugno 2025 - 09:22
NAPOLI. Oltre trenta realtà politiche, sociali e culturali dell'area Nord di Napoli hanno sottoscritto un appello contro la chiusura delle stazioni di Piscinola, Chiaiano e Frullone della linea 1 della metropolitana di Napoli, definita «inaccettabile». Lo stop, che durerà circa tre mesi, dovrebbe partire il 23 giugno. «Oltre un milione di passeggeri si legge nell'appello rischia di restare a piedi. Migliaia di lavoratori, studenti e pendolari dell'area Nord di Napoli saranno tagliati fuori per più di tre mesi, fino al 15 settembre».
Per l'intero territorio, l'annuncio di Anm arrivato «con colpevole ritardo» di un intervento straordinario sulla linea 1, «condanna interi territori a un isolamento inaccettabile, a una vera e propria ghettizzazione». I cittadini «saranno costretti a raggiungere Colli Aminei per usufruire della metropolitana. Fuori dal circuito restano intere città e quartieri: Mugnano, Marano, Giugliano, Calvizzano, Qualiano, Villaricca, Scampia, Chiaiano, oltre ai paesi serviti dalla metrocampania Nord-Est come Aversa», si legge nell'appello. «Per il Comune di Napoli aggiungono i promotori sembra che tutto ciò sia un disagio “sostenibile”: in fondo, lavoratori e studenti non sono turisti. Peccato siano proprio loro a prendere quei treni ogni giorno. Intanto, nelle zone a vocazione turistica, gli interventi sono stati effettuati senza blocchi prolungati. Sarà un inferno per chi affronta la maturità, per gli universitari in sessione, per chi ogni giorno si sposta per vivere e lavorare».
«Già in passato ricordano i promotori quando furono chiuse le stazioni, gli annunciati autobus sostitutivi si rivelarono un flop. Il trasporto su gomma, già fragile, non è pronto a reggere l'urto. Le navette sostitutive, così come concepite, sono una presa in giro. Un treno Anm può trasportare fino a 1.250 persone. Servirebbero almeno 15 autobus da 86 posti, con relativi autisti, per sostituirne uno solo. Irrealizzabile».
L'invito è a sostenere una «mobilitazione che unisca cittadinanza, territori, movimenti, comitati e istituzioni». L'intervento, spiegano, è «necessario, ma non può ricadere sulle spalle di chi ogni giorno vive e lavora». Queste le richieste dei residenti: un servizio di trasporto alternativo realistico, con corse frequenti e puntuali, l'istituzione immediata di un tavolo di confronto tra Anm istituzioni e cittadini in prefettura, la certezza del cronoprogramma e la possibilità di individuare soluzioni alternative, dispositivi di traffico efficienti che garantiscano il minor disagio possibile. «Non ci bastano le promesse e le parole. Non ci bastano delle soluzioni tampone, per altro rivelatesi inefficaci in passato. Il diritto alla mobilità conclude l'appello va garantito».
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