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malanapoli
13 Giugno 2025 - 09:36
NAPOLI. Truffavano soprattutto persone anziane, malate, vulnerabili. Secondo gli inquirenti in otto avevano composto un’associazione per delinquere specializzata nello spillare soldi ad automobilisti ingenui o deboli, sia fisicamente che psicologicamente, facendo credere loro di aver urtato lo specchietto di una vettura in uso all’organizzazione in strada. Cosicché, ecco la richiesta, pagando in contanti Le vittime avrebbero evitato l’aggravio assicurativo sotto forma di malus. In qualche caso il finto incidente avrebbe fruttato addirittura mille euro, con le persone impaurite dall’atteggiamento di chi avevano di fronte.
Da ieri però, tre presunti autori del grave reato si trovano in stato d’arresto: Giuseppe Grammatico di Pianura e Pasquale Maglione di Ponticelli, entrambi in carcere; Dario Rongo, 34enne dei Quartieri Spagnoli, ai domiciliari. Quest’ultimo, più che noto agli investigatori, è il nipote dei ras Ricci, parenti dei D’Amico “Fraulella” di Ponticelli. A eseguire l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunali di Napoli sono stati i poliziotti della sezione “Omicidi” della Squadra mobile della questura (dirigente Giovanni Leuci, vice questore Luigi Vissicchio), autori di un’indagine lampo: da giugno 2023 a ottobre dello stesso anno. Periodo in cui gli indagati, ignari di essere intercettati, sono entrati in azione ben 15 volte tra Fuorigrotta, Agnano e Vomero.
Tutti e 8 gli indagati (ferma restando la presunzione d’innocenza per tutti fino all’eventuale condanna definitiva) devono rispondere di delinquere finalizzata alla realizzazione di truffe, ma dopo gli interrogatori preventivi previsti dalla legge Nordio la misura restrittiva è stata emessa soltanto per Giuseppe Grammatico, Pasquale Maglione e Dario Rongo. I quali a casa ieri mattina non c’erano e si sono consegnati più tardi al carcere di Avellino o, nel caso del 34enne dei Quartieri Spagnoli, negli uffici della questura. Il provvedimento cautelare compendia gli esiti delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli e condotte dalla Squadra Mobile, che hanno permesso di scoprire l’esistenza di una associazione finalizzata alle truffe con la tecnica dello specchietto.
Agli indagati sono contestati ben 15 episodi commessi tra giugno 2023 e ottobre successivo ai danni di persone vulnerabili, utilizzando sempre le medesime modalità al fine di convincere il malcapitato avventore della strada a risarcire il finto danno procurato, in maniera da scongiurare una denuncia di sinistro all’assicurazione che inevitabilmente avrebbe comportato un declassamento del rischio e un consistente aumento del premio. Durante l’attività investigativa è stato accertato che la tipologia di truffa ha fruttato agli indagati ingenti introiti, in alcuni casi fino a 2.000 euro al giorno per un incasso mensile tra i 25.000 e i 35.000 euro. Con un paio di picchi da mille euro alla volta. Alcune truffe avvenute nei pressi degli ospedali ai danni di familiari di ammalati o persone esse stesse in cura per gravi patologie.
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