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13 Giugno 2025 - 18:18
«Serviva una conoscenza del territorio, vedere quello che c'era, ora vanno abbinate le risorse economiche, che è la cosa più importante, Cedu e Consiglio d'Europa stanno collaborando sull'esecuzione della sentenza, si deve fare il meglio possibile, ma non tutto si può fare in due anni, è importante individuare la strategia giusta. Ci vuole tempo, per un fenomeno così vasto di criminalità e illegalità, con rifiuti sversati ovunque». Lo dice il commissario commissario unico per la Terra dei Fuochi, generale Giuseppe Vadalà, a proposito della relazione che ha consegnato al governo dopo 60 giorni di ricognizioni sui lavori da svolgere nell'area della Terra dei Fuochi.
A fine gennaio la Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) ha condannato l'Italia per la violazione del diritto alla vita dei cittadini residenti nell'area compresa tra Napoli e Caserta. Dalla relazione emerge che sui 293 siti del piano di bonifica, quattro sono stati bonificati e su un 60% circa deve essere effettuata la caratterizzazione.
«Il lavoro è davvero tanto, bisogna fermare lo sversamento dei rifiuti, è una cosa che si può fare, il governo lavora ad aspetti organizzativi sulle aree contaminate di Napoli e Caserta, ci saranno novità entro luglio», spiega il commissario. «Poi si deve raccogliere meglio, i consorzi devono fare meglio sulla raccolta e c'è poi il tema culturale dello sversamento. È un fattore etico, sono vari i punti di risoluzione, ci sono altri 500 ettari di terreno da monitorare, ci sono le bonifiche in corso, si deve essere non episodici ma costanti».
Il commissario ha inoltre confermato che serviranno 2,5 miliardi di euro in 10 anni per portare a termine l'intero lavoro, mentre «ci sarà un impegno di circa 400 milioni di euro sui quattro asset di intervento: terreni agricoli, smaltimento in superficie, bonifiche e gli aspetti sanitari».
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