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Stati generali della prevenzione, è caos

De Luca: «Vergognosa marchetta di Fratelli d’Italia». Iannone: «Tu maestro, tante condanne della Corte dei Conti»

Stati generali della prevenzione, è caos

Vincenzo De Luca

NAPOLI. «Gli Stati generali della prevenzione organizzati a Napoli il 16 e 17 giugno sono una vergognosa marchetta che è stata messa in piedi da Fratelli d’Italia. Avevano previsto di fare quell’evento con le conclusioni di una funzionaria del ministero della Salute e non del presidente della Regione. Abbiamo detto che ovviamente non avremmo partecipato all’evento. Poi hanno corretto e, per tenere dentro la Regione, ci hanno comunicato che sarebbe venuto il Presidente della Repubblica. A quel punto abbiamo dato il consenso. Stavamo organizzando con la Asl Napoli 1 Centro uno stand per la prevenzione ma ho dato disposizione di chiedere alla Presidenza della Repubblica se è confermata la visita di Mattarella, altrimenti non parteciperemo». A dirlo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenendo agli Stati generali della Cultura della Campania.

A De Luca replica il senatore Antonio Iannone, commissario campano di Fratelli d’Italia: «De Luca “dal proprio cuor l’altrui misura”. Di marchette è l’ineguagliabile maestro. Ricordo le numerose condanne della Corte dei Conti e molte nuove arriveranno come per i milioni utilizzati per fare manifesti giganti in tutta la Campania contro il Governo. Tutto per la sua personale campagna elettorale con soldi pubblici».

E il coordinatore campano di Forza Italia, Fulvio Martusciello, rincara: «Se c'è qualcuno che utilizza questo evento per fare campagna elettorale, quello è il presidente della Regione, che subordina la presenza della Asl Napoli 1 a quella del Capo dello Stato, come se la Asl fosse cosa sua. Come se il direttore generale di una Asl fosse un suo scagnozzo. Parteciperemo con attenzione all’evento».

Il tutto mentre De Luca torna anche sulla questione del terzo mandato: «C’è un’ipocrisia insopportabile. Ma come è possibile parlare di ciò per una figura istituzionale in un Paese nel quale non c’è limite di mandato per i deputati, i senatori, i sottosegretari, i viceministri, i ministri, il Presidente della Repubblica? Dire che c’è una concentrazione di potere è totalmente idiota. E poi c'è una cosa che mi indigna: togliere la parola ai cittadini».

«Ha più titolo a decidere il futuro di un territorio un pinguino che vive a Roma e non ha nessun rapporto con i territori o un cittadino che vive a Napoli, Salerno, Caserta e può decidere lui quale diavolo deve essere il destino della sua città?» si chiede De Luca che poi aggiunge: «La verità è che è tutta una manfrina di insopportabile ipocrisia. Qui il potere monocratico non ce l’ha più neanche il Papa, l’unico, forse, è quello del Presidente della Repubblica che decide il presidente del Consiglio, i ministri, lo scioglimento delle Camere, presiede il Csm ed è capo delle forze armate. Ma nessuno dice che c’è una concentrazione di potere o chiede le dimissioni di Mattarella. È stato eletto per la seconda volta, sono 14 o 15 anni. Ovviamente, se si colloca sulla linea nostra, quella campano-napoletana di De Mita e Napolitano, potrà fare il terzo mandato, arrivare tranquillamente a 20 anni».

Poi, nel consueto appuntamento social del venerdì, De Luca ne ha anche per la propria parte politica: «Dicono che hanno votato 12, 13 milioni di persone… Hanno votato quelli che hanno votato, ma la sconfitta è stata netta perché i quesiti referendari erano astrusi e molti dei contenuti erano perfino controproducenti». Sulla vicenda degli Stati generali della prevenzione,

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