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Corte d’Appello di Napoli
14 Giugno 2025 - 08:51
Il procuratore generale Aldo Policastro
NAPOLI. Una rivoluzione. Poliziotti privati ai varchi degli uffici giudiziari dell’intero distretto della Corte d’Appello di Napoli al posto delle forze dell’ordine e una sala di regia centralizzata con 1.600 telecamere, la prima in Italia. Tutto per garantire la sicurezza degli operatori e dei cittadini, rispettando la privacy.
Ecco le novità annunciate ieri a Palazzo di Giustizia in conferenza stampa dal procuratore generale Aldo Policastro, che ha illustrato il nuovo sistema di sorveglianza, sempre attivo, in grado di lanciare l’allarme con sensori di movimenti. L’incarico, previo appalto pubblico, è stato affidato alla società “Rangers” del gruppo “Battistolli”.
Ai fini della massima sicurezza possibile le 1.600 telecamere sono fisse, mobili, a 360 gradi, rilevano le targhe e sono dotate di raggi infrarossi che permettono la visione al buio. La sala di regia è entrata in funzione ieri mentre i vigilantes ai varchi hanno preso servizio lunedì scorso e saranno affiancati per 15 giorni dalle forze dell’ordine che hanno espletato il servizio finora: 48 agenti penitenziari, 28 agenti della polizia di Stato, 13 carabinieri, 11 della polizia locale e 6 finanzieri.
Una parte continuerà a lavorare negli uffici giudiziari, ma all’interno, mentre gli altri torneranno ai compiti istituzionali. Altra novità, sottolineata dall’avvocato generale Simona Di Monte, è la presenza del personale di vigilanza negli uffici dei giudici di pace di Ischia, Capri, Procida, Barra e Sant’Anastasia, finora scoperti.
Così come è stato rimarcato che le informazioni acquisite rispettano le norme sulla privacy attraverso un sofisticato sistema di criptaggio e stoccaggio dei dati, protetto e non collegato a internet. Sui recenti omicidi Policastro ha affermato che la prevenzione c’è, le attività di investigazioni sono efficaci, ma non bisogna abbassare la guardia.
Sui provvedimenti che riguardano giustizia e sicurezza, «le norme sono molto rispettose nei confronti dei colletti bianchi e molto dure nei confronti della marginalità e del dissenso. Non so se saranno efficaci, noi ovviamente le applicheremo. Ma questo doppio binario non ci piace».
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