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Decumani
14 Giugno 2025 - 08:53
L’indagine è stata condotta dai poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Decumani; nel riquadro l’arrestato Giuseppe Capasso
NAPOLI. L’emergenza microcriminalità stenta a rallentare, ma gli uomini dello Stato non hanno alcuna intenzione di mollare la presa e ieri mattina la polizia ha messo a segno un importante colpo investigativo: è stato stanato, dopo due mesi di indagini a ritmi serratissimi, uno specialista delle rapine, il 46enne del “Buvero” Giuseppe Capasso, sospettato di aver “ripulito”, sotto la minaccia di un coltello, quattro giovanissime vittime.
L’operazione porta la firma dei poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Decumani, profondi conoscitori dei vicoli del centro storico e delle loro dinamiche criminali, riusciti in poche settimane ad assicurare alla giustizia una vecchia conoscenza: il 46enne del Borgo Sant’Antonio Abate, Giuseppe Capasso, già più volte arrestato in passato per reati contro la persona e il patrimonio.
Il pregiudicato, raggiunto ieri mattina da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, deve rispondere di rapina aggravata e armi: i colpi contestati sono stati commessi il 17 aprile e il 21 aprile scorsi, sempre in ore notturne e sempre in danno di giovani ragazzi che stavano tornando a casa.
In tutti gli episodi l’autore del reato, sotto la minaccia di un coltello si faceva consegnare dai giovani tutto quanto era in loro possesso per poi darsi alla fuga. Nel primo caso la vittima era un giovane studente che, suo malgrado, aveva deciso di accettare un passaggio da Capasso.
Una volta entrato in auto, ecco che lo studente è stato costretto a consegnare il telefonino. Il 21 aprile a finire nel mirino sono stati invece tre e due ragazzi, rapinati in due distinti raid consumati in via del Grande Archivio, in pieno centro storico. Le immediate e minuziose indagini condotte dal personale della squadra investigativa del commissariato Decumani ha permesso di dare un volto e un nome all’autore dei tre gravi episodi.
Nel corso della perquisizione i poliziotti hanno anche recuperato, nascosto all’interno dell’auto usata per il primo colpo, il coltello impugnato da Capasso per minacciare le sue vittime. Il 46enne del “Buvero”, dopo il trasferimento nella casa circondariale di Poggioreale, si trova adesso detenuto in attesa dell’interrogatorio di garanzia innanzi al giudice. Già dieci anni fa Capasso aveva fatto parlare di sé e sempre per una rapina ai danni di giovanissimi.
Le sue vittime preferite erano gli studenti e in particolare i minorenni. Li avvicinava e dopo averli minacciati riusciva a dileguarsi nel nulla con il bottino. L’ultimo colpo l’aveva messo a segno il 23 marzo 2015 scorso a Largo San Marcellino armato di un coltello. Le vittime, in commissariato dopo aver visionato le fotosegnaletiche lo avevano riconosciuto. Così era scattato l’arresto per Giuseppe Capasso.
L’uomo era stato bloccato in via Martiri d’Otranto nella zona denominata Pendino a due passi dal corso Garibaldi. L’operazione era stata messa a segno anche in quel caso dagli agenti del commissariato Decumani che stavano seguendo il caso da diverso tempo.
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