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L'annuncio

Giuli: «Entro l'autunno a Castel Sant'Elmo il Museo campano dell'arte salvata»

Il ministro della Cultura: «Fondi del Pnrr ben spesi a Napoli, motivo di vanto»

Giuli: «Entro l'autunno a Castel Sant'Elmo il Museo campano dell'arte salvata»

Il ministro Alessandro Giuli

«Entro l'autunno di quest'anno aprirà a Castel Sant'Elmo il Museo campano dell'arte salvata, dedicato alla valorizzazione delle opere recuperate dal traffico illecito restituite allo Stato grazie al lavoro dei Carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio cutlurale». Lo ha annunciato il ministro della Cultura Alessandro Giuli, intervenendo a Napoli al convegno “L'economia della cultura" organizzato da Il Mattino e il Comune di Napoli al Teatro San Carlo.

«Al nucleo Tpc dei Carabinieri - ha aggiunto Giuli - non andrà mai un ringraziamento sufficiente da parte nostra. Sia l'Arma sia in particolare il nucleo Tpc rappresentano un'eccellenza italiana invidiata in tutto il mondo. Quotidianamente si occupa di restituire alla civitas ciò che le appartiene».

«FONDI PNRR BEN SPESI A NAPOLI, MOTIVO DI VANTO»

«Due mesi fa ho trascorso una delle bellissime giornate a Napoli inaugurando il parco delle tombe di Virgilio e Leopardi a Mergellina, un ampio intervento di riqualificazione completato nella primavera del 2025 con i fondi del Pnrr. Fondi ben spesi a Napoli, è un altro motivo di vanto, nei giorni in cui si discute di fare un buon uso di un debito che ci riguarda e ci riguarderà» ha detto Giuli.

«Il Ministero della Cultura ha investito con convinzione su Napoli ben prima che io diventassi ministro. Il progetto più imponente, non soltanto per la città ma per l'intero Mezzogiorno, è il recupero del Real Albergo dei Poveri: parliamo di 100mila mq nel centro di Napoli, un'opera incompiuta colpita dal sisma dell'80 e che da decenni è in attesa di una nuova sistemazione. La sistemazione adesso c'è, con il progetto esecutivo finanziato per un totale di 148 milioni di euro, per restituirlo alla città e al mondo». 

«ALBERGO DEI POVERI PROGETTO PIù IMPONENTE DEL SUD» 

«Il Real Albergo dei Poveri - ha aggiunto Giuli - ha delle potenzialità straordinarie come sede della nuova Biblioteca nazionale, come seconda sede del Museo archeologico, con una parte espressamente dedicata al museo pompeiano, con il racconto immersivo della città antica. Lo si restituisce realmente al mondo e a chi a Napoli viene a conoscere la storia dell'Italia, oltre che di Napoli stessa. C'è poi la ricerca, gli spazi per i corsi di archeologia della Scuola Superiore Meridionale dell'Universita Federico II. La riapertura è prevista per il 2026 e il 2029, e anche questo sarà un tassello di un mosaico di una Napoli che cresce, rinasce e si mostra al mondo in tutta la sua straordinaria capacità di sviluppo». 

«NAPOLI CAPITALE CIVILE E CULTURALE DEL MEDITERRANEO, CASO SCUOLA»

«Oggi poniamo al centro la politica culturale contemporanea, la cultura come motore di sviluppo economico, sociale e territoriale. La forza di Napoli sta nella cittadinanza, nei corpi sociali così vivi, nella creatività degli artisti di Napoli, nell'intrapresa privata che esiste e va sollecitata, perfino nelle banche di prossimità che in Napoli vedono una prospettiva di investimento non soltanto collegata al profitto ma alla rigenerazione perché Napoli diventi ciò che di fatto già è, un modello non locale, ma un modello globale. Perché la cultura è una leva strategica per attivare trasformazioni sociali oltre che profitto economico, lavoro, sviluppo». Così Giuli in apertura del suo intervento.

«In questo contesto, Napoli può rappresentare un caso di scuola, una capitale civile e culturale del Mediterraneo da millenni, un opificio, un sistema urbano ricchissimo di risorse materiali e immateriali, una città che da sola è capace di produrre cultura e identità: il teatro, la musica, il cinema, l'editoria, le arti visive performative e le industrie creative.  - ha proseguito - Napoli può essere molte cose, spesso contraddittorie, e nella contraddizione acquisisce da sempre il suo valore». 

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Commenti all'articolo

  • Francesco

    18 Giugno 2025 - 13:40

    L'idea di trasferire la Biblioteca Nazionale nell'ex-Albergo dei Poveri risale al precedente Governo, ma è altrettanto assurda: Palazzo Reale si trova in una zona panoramica e, inoltre, è meglio collegata attraverso autobus e metro.

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