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Notte di piombo nel fortino del clan

Cinque colpi di pistola in via Escrivà, a Pianura: dietro il raid una “piazza” contesa

Notte di piombo nel fortino del clan

Le indagini sul caso sono condotte dai carabinieri; nel riquadro Emanuele Gaetano, considerato il possibile destinatario dell’intimidazione

NAPOLI. Ancora spari nella zona delle Case Gialle, in via Josè Maria Escrivà a Pianura: non la prima volta né l’ultima probabilmente. Per gli investigatori il motivo della fibrillazione in quell’area sarebbe riconducibile a una piazza di spaccio contesa in una zona considerata sotto l’influenza del gruppo Carillo-Perfetto, impegnato in in una faida che si trascina da 30 anni circa, con protagonisti diversi succedutisi nel tempo, con il clan Mele. I cui eredi camorristici sarebbero i MarsicanoEsposito-Calone.

A ridosso della mezzanotte dell’altro ieri è scattato l’allarme in via José Maria Escrivà, dove sono stati esplosi da due uomini in sella a una motocicletta 5 proiettili: 3 calibro 7,65 e 2 calibro 22. A dimostrazione che hanno fatto fuoco almeno due pistole. Una “stesa” sicuramente di tipo intimidatorio e non mirata a uccidere a poca distanza da dove abita un 29enne salito alla ribalta della cronaca due anni fa per un arresto subito nel corso di un’operazione antidroga insieme a un coetaneo.

Ma non è escluso che il bersaglio della minaccia fosse qualcun altro: le probabilità sono quasi le stesse, secondo gli investigatori. Le indagini sono condotte dai carabinieri della locale stazione e della compagnia Bagnoli, che hanno sequestrato 5 bossoli e compiuto i rilievi tecnici con la sezione scientifica dell’Arma.

Il 15 marzo 2023 un’operazione antidroga della polizia in via Josè Maria Escrivà portò all’arresto di due giovani già noti alle forze dell’ordine ma senza legami con la malavita organizzata: Emanuele Gaetano, 27 anni, e Vincenzo De Grosso, 23enne. Gli investigatori sequestrarono cocaina e hashish oltre a un impianto di videosorveglianza con ben 13 telecamere collegate a un sistema Dvr.

Tutto successe di pomeriggio, quando i poliziotti del commissariato Pianura effettuarono un controllo in un seminterrato di uno stabile sorprendendo due uomini davanti ad un monitor acceso che riproduceva le immagini registrate dalle telecamere collegate a impianto di videosorveglianza che inquadrava la strada.

Gli investigatori trovarono pure hanno rinvenuto tre bilancini di precisione, circa 22 grammi e mezzo di sostanza da taglio per la droga, due involucri con all’interno circa 3 grammi e mezzo di cocaina, un altro involucro con circa un grammo di anfetamina, 6 stecche di hashish del peso di circa 11 grammi, diverso materiale per confezionare lo stupefacente, un coltello, un paio di forbici, un fornellino da campeggio, due cellulari, due munizioni calibro 7,65 e 42 euro.

Emanuele Gaetano (che non è parente di Antonio “Plasmon”) e Vincenzo De Grosso, entrambi con precedenti di polizia, furono arrestati per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e denunciati per detenzione abusiva di munizionamento; inoltre, il locale fu sottoposto a sequestro. Infine, gli operatori scoprirono sotto alcune tegole, lungo il muro esterno del palazzo, una pistola marca “Mauser”, provento di furto, con 6 cartucce, una pistola marca “Browning” con 4 cartucce e altre 33 munizioni.

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