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Pride
19 Giugno 2025 - 13:06
Napoli si prepara al consueto appuntamento con il Pride il 5 luglio, ma l’evento si trova al centro di una spaccatura all’interno della comunità Lgbtqia+ cittadina, scaturita dalle recenti tensioni legate al conflitto in Palestina.
Il motivo principale delle divisioni risiede nelle posizioni filo-israeliane di Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli, attualmente bloccato in Israele. Sannino si trovava nel Paese mediorientale per partecipare al Pride di Tel Aviv, che tuttavia è stato annullato a seguito dell’attacco di Israele all’Iran. La situazione ha provocato reazioni diverse tra le associazioni e i singoli attivisti napoletani.
Tra le prime a prendere posizione, l’Associazione transessuale Napoli (Atn) ha annunciato ufficialmente di non partecipare al Napoli Pride e di uscire dalla piattaforma di collaborazione creata con altre realtà. In un comunicato, l’Atn ha spiegato di aver preso questa decisione «molto sofferta», sottolineando che «in questo momento non ci sono le condizioni per procedere insieme». La motivazione risiede nella richiesta di inserire «nella piattaforma politica una semplice frase: “Basta genocidio, Palestina libera"», considerata dalla stessa associazione come un elemento imprescindibile per condividere l’evento.
Anche i-Ken, altra associazione coinvolta nel movimento, ha comunicato di non voler partecipare al Pride del 5 luglio. La loro posizione si basa sulla condanna di ogni forma di collateralismo con governi coinvolti in gravi violazioni dei diritti umani. «Non parteciperemo e rivendichiamo di non essere parte del comitato organizzatore», si legge nel loro comunicato. L’associazione ha inoltre evidenziato come sarebbe stato «altrettanto grave e doloroso» partecipare a una parata festosa a Tel Aviv, mentre nelle vicinanze si svolgono tragedie umanitarie.
Nel frattempo, continua a suscitare attenzione l’appello di Antinoo Arcigay Napoli, che ha rivolto alle istituzioni una richiesta di intervento per un ponte umanitario destinato a far rientrare in Italia Antonello Sannino e altre persone Lgbtqia+ rimaste bloccate in Israele. Sannino, sui social, condivide video e testimonianze dal bunker nel quale si rifugia insieme ad altri cittadini israeliani, costretti a cercare riparo quando suonano le sirene d’allarme a Tel Aviv.
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