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Malanapoli
24 Giugno 2025 - 09:24
NAPOLI. Una holding del raggiro strutturata fin nei minimi dettagli, con gerarchie e ruoli ben definiti. All’indomani della retata che ha portato all’arresto di tredici persone, il “Roma” ha avuto modo di consultare l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Genova sulla scorta delle indagini condotte dai carabinieri di Napoli e del capoluogo ligure. Dagli atti emerge la centralità dei presunti capi della gang, il 36enne Alessandro D’Errico detto “Lo zio” e la 40enne Antonietta Mascitelli, il primo residente in Atri ai Decumani, la seconda in via Andrea Cantelmo all’Arenaccia.
Sotto indagine sono però finite anche altre undici persone: Antonio Frezzetti, 28enne di vico Santi Filippo e Giacomo, Antonio Di Balsamo, 38enne di Pomigliano d’Arco, Vincenzo Di Balsamo, 35enne di Pomigliano d’Arco, Anna Cafiero, 41enne di via Ferraris, Gaetano Taglialatela detto “Tano”, 24enne di vico Giganti, Giovanni D’Errico, 58enne di Atri, Giovanni Maccarone, 29enne di Palermo residente a Pomigliano, Davide Rea, 36enne di Ravenna, Raffaele Calienno, 24enne di via Vincenzo De Monte, e Pasquale Pecoraro, 46enne di via Fico al Mercato.
All’organizzazione specializzata in raggiri ai danni degli anziani la Procura genovese contesta 43 colpi, tra truffe tentate e andata a segno, che avrebbero fruttato alla banda oltre 330mila euro di bottino. Alessandro D’Errico avrebbe promosso e organizzato l’associativa, impartendo direttive ai complici e ripartendo i guadagni. In alcuni casi avrebbe svolto in prima persone il ruolo di telefonista che contattava le vittime.
Antonietta Mascitelli, compagna di D’Errico, avrebbe svolto il ruolo di telefonista mantenendo i contatti con le persone offese e con le batterie operative. Delle telefonate si sarebbero occupati anche Frezzetti, Antonio Di Balsamo, Gaetano Taglialatela e Giovanni D’Errico (padre di Alessandro). Vincenzo Di Balsamo avrebbe gestito il covo di Pomigliano d’Arco in cui la gang aveva impianta la propria centrale. Anna Cafiero si sarebbe occupata di individuare la auto da noleggiare per le trasferte al Nord, mentre Maccarone, Rea, Calienno e Pecoraro avrebbero fatto parte della batteria operativa, spostandosi in diverse città italiane dove avrebbero poi materialmente depredato le vittime.
I colpi sarebbero iniziati dal settembre 2023 fino ad oggi. Le intercettazioni avevano rivelato la crudeltà della holding. Sono audio terribili quelli che registrano le truffe della gang. «Come le posso dare una mano? Io ora non capisco proprio niente, io voglio aiutare mio figlio». È una donna che piange al telefono, mentre il malvivente le dà indicazioni e le chiede la somma di «8.500 euro» perché «il giudice sta premendo per l’arresto: dobbiamo fare presto». A un’altra anziana, una donna spiega che deve pagare in contanti, ma che dopo quei soldi le saranno restituiti. «Signora, lei non ha fatto il bonifico, deve pagare in contanti alla consegna, i soldi le verranno restituiti», dice la donna alla vittima. «Spero che sia così la risposta Sennò mi uccido».
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