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Monte Faito: discarica di residui franosi con sospetto amianto

Monte Faito: discarica di residui franosi con sospetto amianto

L'associazione Piazza Attiva chiede ai sindaci di Castellammare di Stabia e di Vico Equense di intervenire

CASTELLAMMARE DI STABIA-VICO EQUENSE. Una “discarica” sul Monte Faito è quella che l’Associazione “Piazza Attiva”, di Castellammare di Stabia denuncia, ricordando di avere scritto lo scorso 3 maggio al sindaco di Vico Equense, Andrea Buonocore e al Commissario prefettizio del Comune di Castellammare di Stabia, Gaetano Cupello, che all’epoca amministrava la città. Ma anche all’assessore all’Urbanistica di Vico Equense, Angelo Castellano e al suo collega ai Lavori Pubblici, Gennaro Cinque, oltre che al comandante della Polizia Municipale, di Vico Equense, Ferdinando De Martino. Nella lettera venivano chiesti “chiarimenti sulla destinazione finale o di eventuale riutilizzo del materiale di scavo depositato in via della Fattoria sul Faito, in seguito alle operazioni di sgombero della strada lato Vico Equense (ex Statale 269)”.
La richiesta di chiarimenti non ha avuto seguito, come, anche, nessuno si è premurato di sgomberare, dal luogo in cui è stato depositato, quel materiale. È un cumulo di detriti che si era riversato nella strada il 6 novembre del 2017 a causa delle forti piogge, che provocarono movimenti franosi lungo tutto il percorso che da Vico Equense collega il monte Faito.
I disagi durarono per mesi. E, successivamente, il 6 febbraio di quest’anno, le piogge provocarono ulteriori smottamenti sulla stessa carreggiata, trascinando detriti misti a terra e fango, peggiorando ulteriormente la situazione. Proteste e reclami da parte degli abitanti del monte Faito furono continui, finché, il 20 aprile, si riuscì a sgomberare la strada dai detriti che l’avevano bloccata.
“Il materiale di scavo risultante dallo sgombero della ex Statale 269 - scrisse un mese dopo l’Associazione stabiese Piazza Attiva - è stato depositato temporaneamente sul monte Faito lungo la via della fattoria, all’altezza del parco giochi per bambini. Il materiale di scavo, da una valutazione visiva, comprende oltre a terra e pietre anche immondizia e materiale di risulta di vario genere, tra cui anche manufatti cemento-amianto (eternit)”. Scatta perciò l’allarme per l’ambiente poiché, prosegue l’associazione cittadina, “i materiali non sono stati ancora confinati e inibiti per ridurne il grado di pericolosità verso le persone”.
Ad oggi, quindi, mediante il social network Facebook, l’associazione reclama nei confronti dei due sindaci di Vico Equense e di Castellammare di Stabia, Andrea Buonocore e Gaetano Cimmino, di dare un cenno di interesse nei confronti della “discarica” sul Monte Faito, anche in vista delle prossime piogge autunnali che potrebbero determinare un danno ambientale peggiore al precedente.
La provocazione su Facebook viene indirizzata anche al presidente del Parco dei Monti Lattari, Tristano Francesco dello Ioio Ravallese, al quale i membri dell’associazione rivolgono questo messaggio: «Stiamo ancora apettando. Anche se, facendo mente locale, notiamo che a questo problema né la Pro Faito né uno, dico uno, degli esercenti al Faito e nessuno dei residenti si sia posto questo problema, si sono mossi solo alcuni audaci e l’associazione Piazza Attiva...”
Secondo l’associazione Piazza Attiva, infine, il presidente Dello Ioio, al quale il Wwf avrebbe chiesto chiarimenti sulla qualità del materiale depositato, avrebbe risposto  «che nel materiale scaricato non vi sarebbe amianto e conterrebbe soltanto una piccola parte di rifiuti».
Ma, l’associazione cittadina stabiese si interroga su «Come abbia fatto a capirlo senza un’analisi da parte di una organizzaziome tipo Arpac, non è dato saperlo, ma che strano- conclude -  per piantare alberi ci vuole l’autorizzazzione dell’Ente Parco ma per sversare materiale, possibilmente inquinante, no».

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