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Il caso

Lungomare, l'ultimo chiosco sequestrato per 15 centimetri

Fuoriusciva di poco dalla copertura del Circolo Canottieri dove aveva avuto il permesso di restare

Lungomare, l'ultimo chiosco sequestrato per 15 centimetri

NAPOLI. Nel luglio 2024, il sindaco Manfredi fece chiudere, su disposizione della Procura, «i due graziosi chioschi di Nazario Sauro perché occupavano un pezzo di marciapiede senza autorizzazione. Da allora, la rotonda ha perso i colori delle loro insegne al neon variopinte e non è più possibile gustare una birra fresca guardando la luna, riflettersi sul mare». Su tutto il lungomare, non restava che il banco della vecchia Ninetta (79 anni), che era sfuggito a questo divieto perché non si trovava su suolo pubblico, ma piuttosto sul tetto del circolo Canottieri.

“Bella come Sofia Loren, 60 anni fa”, aveva ottenuto il permesso dal presidente, che era sensibile al suo fascino. E anche l’elettricità necessaria per la sua attività! La bellezza muove il mondo. Dopo il divieto imposto agli altri venditori di bevande e taralli, il banco di Ninetta avrebbe potuto esporre il cartello: «Ultimo rifornimento prima di chilometri», come un distributore sull’autostrada. Ma ecco che il sindaco attacca un avviso sull’armadietto della sua baracca in quanto questa sporge di 15 centimetri sul suolo pubblico.

Così ha complicato la vita della venditrice di “limonata dalle cosce aperte”, che ha dovuto spostare tutta la sua attrezzatura. Uno dei suoi numerosi amici si è indignato a voce alta alla vista dell’avviso incollato dalla polizia: «Il sindaco farebbe meglio a sistemare le strade piuttosto che rovinare la vita a delle brave persone che lavorano da decenni senza fare del male a nessuno», gridava a chiunque volesse ascoltarlo. Ma al momento il provvedimento resta.

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