Cerca

CONFESERCENTI

Bolkestein, balneari campani penalizzati

L’affondo dell’associazione dopo lo studio di Cts che vede nella burocrazia la spada di Damocle del settore

Bolkstein, balneari campani penalizzati

NAPOLI. Spiagge e riviere si confermano motore dell'estate italiana e campana. Tra giugno e agosto, secondo lo studio condotto da Cst - Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti nazionale, nei comuni balneari di tutta Italia sono attesi 20,7 milioni di arrivi e 110,1 milioni di presenze turistiche, in crescita rispettivamente del +2% e del +1,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

In questo contesto la Campania recita un ruolo da protagonista, specie per l'arrivo degli stranieri, dal momento che la costiera sorrentina è quella che vanta la maggiore incidenza di turisti non italiani.

«Da questo studio - ha commentato Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e vicepresidente nazionale con delega al Mezzogiorno - si evince quanto il sistema balneare sia fondamentale per il turismo italiano. Le coste della nostra penisola, specialmente quelle del Sud, sono come delle “miniere d'oro” per l'economia del Mezzogiorno. La straordinaria organizzazione dei nostri lidi è un segno di riconoscibilità per il turismo internazionale. Chi viene al mare in Italia sa di poter contare sull'efficienza dei nostri stabilimenti balneari, magnificamente attrezzati, che svolgono da sempre un ruolo di primissimo piano nell'accoglienza turistica».

Lo studio del Cts mette in rilievo che in Italia si possono contare almeno 50 riviere ma quelle a forte vocazione turistica sono circa 20. La Campania si attesta tra le prime cinque in assoluto, dopo Riviera Emiliano-Romagnola, che intercetta il 15,2% di domanda degli arrivi del turismo balneare in Italia e il 15,8% delle presenze. Al secondo posto si colloca il Veneto con il 12,8% di arrivi e il 15,9% di presenze, seguito dalla Toscana, dalla Liguria e, appunto, dalla Campania.

Come detto, la riviera con la maggiore incidenza) di stranieri è la costa sorrentina, dove la domanda estera vale l'86,4% del totale. Non è però tutto rose e fiori, dal momento che grava sugli operatori balneari, anche della Campania, l'applicazione controversa e molto dibattuta della direttiva Bolkstein che promuove la libera circolazione dei servizi e la concorrenza tra gli operatori.

«Credo che tale direttiva - ha commentato Schiavo - stia mettendo in grande difficoltà il sistema economico dei balneari e conseguentemente l'identità di certi luoghi. È innegabile che certi lidi, gestiti per generazioni dalle stesse famiglie, abbiano a che fare con la riconoscibilità e con il senso di appartenenza di alcuni tratti di costa. Persone che anno dopo anno si sono impegnate per assicurare un futuro alle loro spiagge. Famiglie che hanno investito per garantire pulizia e decoro agli spazi durante l'inverno. Forse nessuno se ne rende conto, ma anche quando la bella stagione è lontana c'è sempre qualcuno che lavora per preservare queste aree. Solo d'estate ci si ricorda dei gestori degli stabilimenti balneari, facendo loro i conti in tasca».

Secondo Confesercenti Campania la pesante burocrazia non fa altro che ostacolare l'ulteriore sviluppo del turismo a Napoli e nella nostra regione.

«Il golfo di Napoli è straordinario, però, abbiamo troppe leggi che appesantiscono la burocrazia e che scoraggiano l'imprenditore che intende investire. Il governo nazionale - ha sottolineato Schiavo - si dovrebbe fare carico di un'azione mirata a snellire questa burocrazia per fare in modo che lì dove è possibile, sia permesso agli imprenditori di operare».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori