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Napoli brucia, tre incendi mettono in crisi la città

Soccavo e ancora Centro direzionale e Secondigliano. Scattano le indagini

Napoli brucia, tre incendi mettono in crisi la città

NAPOLI. Prevenire e fermare gli incendi in città. Ieri mattina un nuovo rogo di vaste proporzioni è divampato al Rione Traiano sul versante Ovest nella cosiddetta vallata dei 140 alloggi, lato Università Monte Sant’Angelo. Sterpaglie e altro materiale sono andati a fuoco in un’area preda di incuria e degrado. Poco dopo le 12 i residenti hanno allertato i pompieri e i carabinieri. Segnalazioni sono giunte anche alla Sma Campania. L’incendio alle spalle dello stadio Maradona si è reso visibile in tutto il quartiere di Fuorigrotta. A quanto si è appreso, è stato domato soltanto nel pomriggio.

Difficoltà si sono registrate nell’intervento dei vigili del fuoco. A rendere più complicato l’accesso all’area la presenza di alcuni new jersey. Le strutture erano state poste tempo fa per scoraggiare ed impedire gli sversamenti illegali, ma sono diventate trappola. Intanto si ragiona sulle cause all’origine del rogo. A ciò si è aggiunto il forte vento che ha favorito il propagarsi delle fiamme e reso più critiche le condizioni per lo spegnimento. Paura e preoccupazione tra gli abitanti, molti dei quali si sarebbero volontariamente allontanati dalle proprie case. In pericolo anche l’area del Parco San Paolo a fronte dei palazzi al lato della Clinic Center, lato Monte Sant’Angelo dove intorno le 16 i residenti hanno assistito inermi all’acuirsi del fuoco, che li ha costretti a chiamare più volte e invano il 115 che risultava occupato. L’aria si è resa ancora più irrespirabile e gli abitanti hanno dovuto barricarsi in casa in attesa delle operazioni di soccorso.

Sono continuati anche i roghi a Gianturco e al Centro Direzionale. In una zona molto vicina a quella dove l’altro ieri si è verificato il maxi incendio a lato di via Ausilio e via Taddeo da Sessa, ne è scoppiato un altro ieri, intenso con una nuvola di fumo scuro che ha sovrastato le strade circostanti, e dove non ci sarebbe stato pericolo per le abitazioni. Le forze dell’ordine hanno chiuso le strade prospicienti al rogo e bloccato gli automobilisti in transito per garantire la sicurezza pubblica e consentire le operazioni di spegnimento. Due incendi sabato pomeriggio, quindi, hanno interessato Gianturco, il primo ha colpito l’ex area Nato, e un secondo la zona del Rione Luzzatti bruciando cumuli di rifiuti e sterpaglie di un’area abbandonata. Le fiamme sono divampate in via Gianturco e si sono propagate lunga l’area perimetrale fino al tratto di via Caramanico . Non si sono registrati feriti o danni alle abitazioni ma i residenti sono stati esortati a chiudere le finestre per evitare di respirare pericolose esalazioni. Un nuovo incendio è divampato anche a Secondigliano, sempre in area adiacente al carcere, a 24 ore di distanza dal precedente, nei pressi di via Roma verso Scampia. I residenti hanno chiamato i soccorsi, ma a quanto detto dagli abitanti avrebbero risposto che gli interventi sarebbero rallentati, a causa delle molteplici emergenze roghi sul territorio cittadino.

Nelle prossime ore sarebbero anche attesi rinforzi dalle altre regioni. Intanto, in zona l'aria è tornata a farsi irrespirabile e il forte caldo e l’afa hanno acuito i disagi. I soccorsi sono andati a rilento. Intanto è stata aperta un’inchiesta per accertare se i roghi siano di origine dolosa e se ci sia un unico responsabile. Ora tutto è al vaglio della Prefettura per stabilire l’origine di quanto sta accadendo.

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