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01 Luglio 2025 - 09:01
NAPOLI. Napoli è stata messa a dura prova nelle ultime 48 ore da una serie di incendi su vasta scala, che hanno interessato sia il capoluogo che diverse aree del circondario. La situazione è stata ed è critica, con focolai multipli che hanno richiesto un imponente dispiegamento di forze e sollevato gravi preoccupazioni per la salute dei cittadini e la qualità dell'aria.
Spenti i roghi di Secondigliano, Centro direzionale e Soccavo, la sera di domenica un focolaio si è sviluppato nella zona di Capo Posillipo. L'allarme è stato lanciato dai residenti di abitazioni e villette adiacenti alla rotonda, dove le fiamme si sono propagate rapidamente lungo la vegetazione, estendendosi anche verso via Manzoni.
Nonostante l'intervento dei Vigili del Fuoco, coadiuvati dalle pattuglie di polizia, i residenti hanno denunciato un'attesa di circa 40 minuti prima dell'arrivo dei pompieri. Molti abitanti hanno tentato disperatamente di arginare la propagazione delle fiamme utilizzando le cannule dei loro giardini. Fortunatamente, non si sono registrano feriti ma la paura è le polemiche non sono mancate.
Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha fatto il punto della situazione in una riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica dove sono stati richiesti rinforzi ai Vigili del Fuoco da regioni come la Liguria e la Toscana. Sulla natura degli incendi sono in corso accertamenti e indagini da parte della polizia giudiziaria.
Di Bari ha evidenziato che l'esperienza delle ultime 24 ore ha permesso di individuare eventuali criticità e prevedere come superarle in futuro. Particolare preoccupazione destano anche i due roghi che hanno interessato l'area di Gianturco e del Centro Direzionale tra sabato e domenica.
Salvatore Ronghi, presidente di Sud Protagonista, e il segretario cittadino Pietro Funaro hanno espresso «preoccupazione per la salute dei residenti e dei lavoratori della city», chiedendo a Comune di Napoli e Arpac di fare urgente chiarezza «sul tipo di rifiuti che sono andati in fiamme e sulla qualità dell'aria».
L'area dell'ex mercato ortofrutticolo di Gianturco, dove si sarebbe sviluppato l'incendio, è da tempo abbandonata e si teme possa essere diventata una "discarica" di rifiuti speciali. La gravità degli incendi, in particolare quello vicino al Centro Direzionale di Napoli, ha avuto ripercussioni anche a livello istituzionale. La seduta del Consiglio Regionale della Campania è stata rimandata in attesa degli esiti del monitoraggio della qualità dell'aria da parte dell'Arpac.
L'Arpa Campania è stata più volte attivata per monitorare le ricadute ambientali dei numerosi incendi. Eventi con possibili ripercussioni ambientali sono stati segnalati nell'area mercatale di via Gianturco, antistante il Centro Direzionale, oltre che nell'area degli Astroni e antistante il carcere di Secondigliano.
L'impegno dell'Agenzia è ora focalizzato sulla valutazione delle ricadute ambientali dell'incendio in via Gianturco, dove è stato attivato un campionatore ad alto flusso per il monitoraggio di diossine, furani e policlorobifenili diossina-simili.
Nonostante i numerosi eventi, il monitoraggio della qualità dell'aria attraverso le stazioni fisse di Napoli ha evidenziato per sabato e domenica un quadro sostanzialmente conforme ai limiti di legge, grazie anche alla moderata ventilazione che ha favorito la dispersione degli inquinanti. Le concentrazioni medie giornaliere di PM10 e PM2.5, così come altri inquinanti, sono rimaste sotto i limiti.
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