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01 Luglio 2025 - 09:11
Nei riquadri gli imputati Gioele Lucarelli, Pietro Lucarelli, Antonio Lucarelli, Mario Rosario De Martino e Gennaro Ottaiano
NAPOLI. Faida della Stadera tra le due costole del clan Contini, la Procura lancia l’affondo nei confronti di diciotto imputati, invocando altrettante condanne per un totale di oltre 220 anni di carcere.
Queste nel dettaglio le richieste di pena avanzate dal pm della Dda Converso al termine della requisitoria tenuta ieri mattina innanzi al gup del tribunale di Napoli: Vittorio Albano, 18 anni; Leopoldo Aprea, 12 anni; Feliciano Ciccarelli, 18 anni; Mario Rosario De Martino, 20 anni; Bruno Ferrioli, 12 anni; Gioele Lucarelli, 20 anni; Pietro Lucarelli, 20 anni; Antonio Lucarelli, 13 anni; Gennaro Ottaiano, 12 anni; Marcella Spiniello, 13 anni; Nicoletta Mascaro, 5 anni; Lucio Cammarota, 15 anni; Francesco De Angelis, 4 anni; Iolanda Lucarelli, 12 anni; Salvatore Mari, 12 anni; Giuseppe Pastore, 4 anni; Salvatore Tolino, 10 anni; Ciro Tropeano, 5 anni.
La prossima udienza è stata fissata per il 29 settembre, quando la palla passerà al collegio difensivo composto, tra gli altri, dagli avvocati Leopoldo Perone, Luigi Poziello, Luca Mottola, Domenico Dello Iacono, Giuseppe Gallo, Beatrice Salegna e Salvatore, chiamati a provare ad aprire una breccia in un quadro indiziario rivelatosi fin qui granitico.
Partendo dalle indagini su un ferimento, era emerso che nel quartiere Poggioreale si era verificata una scissione interna tra la “Stadera” e la “Cittadella” di Casoria sfociata in alcuni fatti di sangue, oltre che con minacce e intimidazioni reciproche. Così, gli investigatori attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche hanno acquisito indizi per mafia, traffico di droga e possesso di armi a carico di 35 persone, delle quali 13 sono finite in carcere o ai domiciliari e 17 sono destinatarie di obbligo di dimora.
Tra i ras emergenti della nuova formazione sono venuti fuori i nomi di Mario Rosario De Marino “’o chiatt” e di Gioele Lucarelli, vittima anche di un agguato per il quale risultano indagati a piede libero Leonardo Cimminiello e Giuseppe Romano. Gli accertamenti erano cominciati con il ferimento di Gioele Lucarelli, avvenuto il 20 settembre 2021.
Nel corso dell’inchiesta si è scoperto che l’agguato rappresentava la risposta ad un altro episodio simile, avvenuto il 2 settembre 2021 ai danni di Gennaro De Stefano alias “fell ’e carn”. Vicende generate dalla forte tensione all’interno del “gruppo della Stadera”, costola del clan Contini, in seno al quale è maturata una scissione.
La nuova compagine oltre alla vendita al dettaglio dello stupefacente, avrebbe fornito droga a piazze stanziali di Ponticelli e Secondigliano, ad Avellino e a quella gestita all’interno del carcere di Salerno, dove uno degli indagati era recluso.
Nelle occasioni in cui i gestori delle attività di spaccio non onoravano i debiti accumulati, venivano attuate feroci condotte estorsive. È emerso, inoltre, che il gruppo aveva un’allarmante disponibilità di armi. Poche settimane fa la seconda tranche dell’inchiesta aveva portato a una nuova sfilza di arresti. Per i primi imputati ono stati invocati ora oltre due secoli.
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