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L'INIZIATIVA
01 Luglio 2025 - 15:20
NAPOLI. Il 30 giugno, in occasione dell’anniversario della firma del primo contratto di Diego Armando Maradona con il Napoli nel 1984, è stato realizzato un murales sul muro esterno dello Stadio Maradona. L’opera celebra il quarto Scudetto del Napoli e, al tempo stesso, il ponte che unisce la città di Napoli alla Striscia di Gaza.
Il murales nasce all’interno di un percorso di scambio e condivisione che, da circa nove mesi, unisce due realtà di calcio popolare: lo Spartak San Gennaro, squadra napoletana senza campo ma con una forte vocazione sociale, e l’Al Haddaf Football Academy di Gaza. Un gemellaggio che ha attraversato mari e confini, diventando simbolo di resistenza, inclusione e dignità attraverso lo sport. Una storia che ha trovato spazio anche sulle pagine della Gazzetta dello Sport, con un’editoriale firmato da Luigi Garlando, che ha raccontato il valore profondo di questo ponte tra Napoli e Gaza nato dal calcio giovanile.La scelta del muro dello Stadio Maradona è profondamente simbolica. Per lo Spartak San Gennaro — che da sempre si allena senza un campo proprio — lasciare un segno visibile sul tempio del calcio napoletano è una rivendicazione silenziosa ma potente di diritto allo sport per tutti e tutte, di spazi pubblici accessibili e di un calcio che non dimentica chi resta ai margini.
Un messaggio che si lega profondamente alla figura di Maradona, che non a caso dichiarò: “Yo soy de corazón palestino”. Le sue parole risuonano oggi più che mai, ispirando chi continua a credere in un calcio schierato, ribelle, solidale.
Il murales è stato realizzato dai sostenitori del calcio popolare, che hanno voluto rendere omaggio all’impegno concreto dello Spartak San Gennaro nel coniugare sport, inclusione sociale e solidarietà internazionale, con uno sguardo costante alla causa palestinese. “Napoli 4 Gaza” è molto più di un’opera muraria: è un manifesto di un’altra idea di calcio.
Un calcio che non si limita a celebrare solo la vittoria sportiva, ma che costruisce legami, sogni e lotte condivise e celebra anche quella dell’umanità e della solidarietà. Il murales è anche dedicato alla memoria dei martiri del genocidio palestinese, che Napoli non dimenticherà mai. Un atto di testimonianza collettiva che scolpisce nella città la vicinanza a un popolo sotto assedio, e che rende visibile il dolore e la dignità di chi resiste.
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