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malanapoli
02 Luglio 2025 - 09:31
NAPOLI. Un ritrovamento che apre la strada a nuove indagini, sforando nel campo della criminalità organizzata. Ecco cosa ci sarebbe dietro l’Harley Davidson rubata a un turista del Kuwait e ritrovata grazie al Gps: la conferma di un giro di ricettazione con base nel rione Sanità. Anche le grotte del quartiere secondo gli investigatori sarebbero controllate dalla camorra, con i clan pronti a farsi pagare il “pizzo” dai gestori dell’attività illecita. Un business ancora oscuro nei contorni, ma sostanzioso se si pensa che in pochi mesi i carabinieri hanno scoperto ben quattro depositi nascosti nel sottosuolo.
L’ultimo anfratto scoperto ieri dai carabinieri, il quarto dall’inizio dell’anno, ha permesso di restituire una motocicletta da 40mila euro a un turista del Kuwait al quale era stata portata via la settimana scorsa e di aprire sempre più ai loro occhi un mondo illecito ben nascosto. L’operazione si è conclusa con la denuncia a piede libero di due giovani pregiudicati per reati comuni, anelli deboli di una catena robusta e oleata. Se si fosse trattato del primo deposito di moto rubate, in attesa di essere smontate o restituite ai proprietari con il “cavallo di ritorno”, si sarebbe potuto pensare a un caso isolato. Invece è la quarta volta in pochi mesi che i carabinieri scoprono anfratti nascosti, vicini alle abitazioni ma invisibili senza conoscere gli ingressi bui e mascherati, in luoghi sempre diversi dello stesso quartiere.
Questa volta il controllo è scattato nei pressi di salita Scudillo, dove all’interno di un locale era stata parcheggiata l’Harley Davidson insieme a otto scooter anch’essi rubati, un jammer, attrezzi per lo scasso e una targa adesiva fasulla. Tutto è cominciato con il furto della motocicletta al turista del Kuwait, nei pressi dell’albergo del centro in cui alloggia. L’uomo si è rivolto ai carabinieri della compagnia Stella che insieme ai colleghi del Nucleo radiomobile, hanno seguito il segnale del gps installato sul mezzo. Così ieri mattina sono arrivati a Salita Scudillo, dove nei pressi di un’officina meccanica stazionavano due uomini che sono apparsi “sospetti”: uno di 37 anni e l’altro di 25, già noti alle forze dell’ordine ma senza precedenti a carico per reati gravi. Sicuramente amici e complici perché insieme, dopo varie insistenze successive alla perquisizione personale, hanno detto che il mazzo di chiavi di cui erano in possesso apriva un deposito nascosto da un sottopassaggio buio.
Dentro c’era l’Harley Davidson localizzata dal satellitare e gli altri motoveicoli. I due sospettati sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per ricettazione e gestione illecita di rifiuti. Più in profondità, le indagini mirano a portare alla luce il business dei furti e della ricettazione nel rione Sanità, cercando di stabilire se il giro di ricettazione sia unico e quindi sotto controllo della malavita organizzata oppure se tutto funziona come le piazze di spaccio: autonome, che pagano il “pizzo” al clan più forte del momento. Lo chiariranno le indagini.
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