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02 Luglio 2025 - 14:57
Il presidente dell'Ingv, Fabio Florindo
«A Napoli abbiamo un'emergenza nazionale nell'area dei Campi Flegrei. Abbiamo degli scenari di pericolosità e la probabilità di apertura di bocche eruttive nei Campi Flegrei». Lo ha spiegato Fabio Florindo, presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, audito oggi dalla commissione parlamentare d'inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico.
Il presidente dell'Ingv ha mostrato alla commissione delle mappe che «sviluppate con due sistemi diversi - ha detto - danno a grandi linee lo stesso scenario. L'area più critica, da tenere sotto osservazione, è quella di Astroni-Agnano. È un'area preoccupante».
In particolare, «c'è un 40-50% di probabilità che ricada in questa zona l'apertura di bocche con emissione di flussi piroclastici». Nel corso dell'audizione, Florindo ha parlato del rischio vulcanico ricordando che tra i vulcani quiescienti presenti in Italia ci sono «il Vesuvio, che ha visto l'ultima eruzione nel 1944, e i Campi Flegrei, la cui ultima eruzione risale al 1538».
«PREOCCUPANO ESPLOSIONI FREATICHE, NON DANNO PREAVVISO»
«Al di là dei flussi pircolastici, la cosa che più preoccupa sono le espressioni freatiche, senza magma, legate a gas e falde che sono sopra la camera magmatica. Se le aree calde vengono in contatto con una falda normale, avvengono vere e proprie esplosioni legate al contatto tra area calda e fredda. Queste esplosioni freatiche sono vere e proprie esplosioni, cioè lanciano in aria tutto quello che trovano in superficie. Non c'è il coinvolgimento di magma, ma possono uccidere».
«Le esplosioni freatiche - ha aggiunto Florindo - non danno un preavviso, sono istantanee, mentre se c'è un movimento di magma c'è un preavviso, di poche ore o di giorni. A me preoccupa, ad esempio, l'area di Pisciarelli, con temperature altissime: sono stimate temperature superiori a 140 gradi centigradi. Quella zona, anche molto fratturata, mi risulta che in tempi storici abbia avuto piccole esplosioni freatiche».
«LIMITE MASSIMO SISMA MAGNITUDO 5.5»
La situazione dei Campi Flegrei è «preoccupante, sia dal punto di vista sismico che del rischio vulcanico». Al momento, ricorda il presidente dell'Ingv, il sollevamento nell'area interessata dal fenomeno del bradisismo «è di circa 1,5 centimetri al mese e abbiamo avuto picchi, dopo una crisi di febbraio, di 3 centimetri al mese. Da quello che abbiamo visto, fino a che continua il sollevamento avremo scosse sismiche».
«Gli eventi - aggiunge Florindo - sono proporzionali alle strutture tettoniche, alla geologia del posto, e, dai modelli fatti, difficilmente possiamo andare oltre una magnitudo 5.5. Quello dovrebbe essere il limite massimo».
«ACCUMULO DEL DANNO, EDIFICI POSSONO CROLLARE»
«Quando ci sono questi eventi sismici, come l'ultimo di magnitudo 4.6, comunque si accumulano danni agli edifici, almeno a quelli in condizioni più precarie. Io penso fermamente che ci sia un accumulo del danno. Un magnitudo 4 oggi, un 4.5 domani, un 4 dopodomani… Gli edifici più danneggiati potrebbero venire giù» ha affermato Florindo.
«Purtroppo - ha aggiunto - c'è l'accumulo del danno. So che ci sono controlli nelle abitazioni, ma so anche che molte persone si rifiutano di far controllare le proprie case perché hanno paura di essere sgomberate. Se si è danneggiata una parte portante della struttura bisogna monitorare per forza. E questo è un problema».
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