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la sentenza
02 Luglio 2025 - 19:58
La Corte di Assise di Napoli ha condannato all’ergastolo con isolamento diurno per tre anni Antonio Mangiacapre, 54 anni, operaio di Cesa, nel Casertano, responsabile del duplice omicidio dei fratelli Marco e Claudio Marrandino. La sentenza, pronunciata dal collegio presieduto da Pasquale Cristiano, segue la richiesta del pubblico ministero Antonio Vergara del tribunale di Napoli Nord.
Il delitto si è consumato il 15 giugno 2024 a Succivo, in via Astragata, nei pressi dello svincolo della statale Nola-Villa Literno. Secondo quanto emerso nel corso del processo, i due fratelli Marrandino, rispettivamente avvocato di 39 anni e imprenditore edile di 29, si trovavano a bordo del loro SUV BMW bianco quando sono stati coinvolti in un alterco con Mangiacapre, motivato da questioni di viabilità.
Durante la colluttazione, l’imputato ha impugnato un’arma da fuoco e ha aperto il fuoco, colpendo prima Claudio, al volante, e successivamente Marco, che aveva tentato di mettersi in salvo. La scena è stata vista da una pattuglia dei carabinieri intervenuta sul posto, che ha tentato di bloccare Mangiacapre.
Quest’ultimo ha puntato l’arma contro i militari, che hanno risposto esplodendo due colpi senza colpirlo. Ne è nato un inseguimento, conclusosi con l’arresto dell’uomo presso la clinica Pineta Grande di Castel Volturno, dove si era recato sostenendo di essere stato colto da malore.
La decisione della Corte ha suscitato amarezza tra le parti civili. L’avvocato Dario Carmine Procentese, che rappresenta i familiari delle vittime, ha commentato: «In un Paese civile questa sentenza era l’unica possibile. Ma nulla può restituire Claudio e Marco, soprattutto Marco, che era anche avvocato come me. I suoi figli resteranno senza un padre». La motivazione della sentenza verrà ufficializzata entro 90 giorni.
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