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SALDI AL VIA
04 Luglio 2025 - 08:11
NAPOLI. Il conto alla rovescia per l'inizio ufficiale dei saldi estivi 2025 è quasi terminato, con il 5 luglio fissato come data di partenza per gran parte delle regioni italiane, inclusa la Campania. Da domani quindi è caccia all’affare anche se, un'ombra si allunga su questa attesa: nonostante le normative precise, le associazioni degli esercenti denunciano con forza che molti negozi, soprattutto online ma anche alcuni fisici, stanno già applicando sconti in anticipo, violando apertamente le regole regionali stabilite.
La giungla dei saldi: differenze regionali e pratiche sospette
Questa pratica, che deforma la "giungla" dei saldi, mette in seria difficoltà i negozi storici del centro di Napoli e di altre città, già alle prese con la crescente concorrenza degli store online e, più di recente, di giganti dell'e-commerce cinesi come Temu e Shein. Il calendario dei saldi estivi 2025 presenta alcune eccezioni a livello regionale.
Mentre il 5 luglio rimane la data più comune, la Sicilia ha anticipato al 1° luglio, la Toscana posticipa al 6 luglio, e la Provincia autonoma di Bolzano al 16 luglio. La Provincia autonoma di Trento, invece, non fissa una data. Anche la durata varia: 45 giorni nella maggior parte delle regioni, 60 in Liguria, e un tetto di 8 settimane in Piemonte.
Nonostante ciò, molti operatori, specie sul web, trovano strategie per anticipare gli sconti, etichettandoli come "promozioni speciali" o riservandoli ai "top client" con carte fedeltà.
La voce degli esercenti: danni e concorrenza sleale
Le associazioni di categoria sono sul piede di guerra. Massimo Bertoni, presidente di Federmoda Roma, esprime il suo disappunto: «Esiste un testo unico regionale, quindi una legge, che vieta ribassi e promozioni nei 30 giorni precedenti ai saldi, ma questa prescrizione di fatto non viene rispettata, danneggiando tutto il sistema che si configura ai consumatori come una giungla. E rappresenta una forma di concorrenza sleale andando a danneggiare quei pochissimi che ancora si comportano secondo la legge».
Valter Gianmaria, presidente di Confesercenti Roma, chiede un ritorno degli ispettori annonari per i controlli nei negozi fisici, ma non dimentica il divario con le piattaforme online: «Oltre a questa scontistica illegale, il nostro settore è attaccato da 10 piattaforme globali sul web, come ad esempio Amazon, che si possono permettere di fare promozioni continue perché hanno una fiscalità al 15% mentre noi tra tasse e contributi siamo al 60%».
Un grido d'allarme che risuona anche tra i commercianti di Napoli, dove in media, come nel resto d'Italia, ogni giorno chiudono 18 negozi fisici di abbigliamento.
Attenzione alle truffe nel lusso: "saldi" sinonimo di falso
Un monito importante arriva anche dalle grandi case di moda e del lusso. Marchi come Louis Vuitton, Hermes, Chanel e Gucci hanno ribadito, nei loro negozi e siti ufficiali, di non applicare mai sconti di alcun tipo, nemmeno durante i saldi stagionali. La loro avvertenza è chiara: trovare un prodotto firmato di queste case in saldo significa, con ogni probabilità, imbattersi in un falso.
«L’idea di poter acquistare online una nostra borsa in saldo, nella speranza di assicurarsi la celebre qualità del marchio a un prezzo scontato, è tanto invitante quanto irreale», recita il sito di Louis Vuitton. Un avviso prezioso anche per i consumatori di Napoli che si apprestano a fare acquisti, invitandoli a diffidare delle offerte troppo allettanti per essere vere.
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