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Tassisti, fra redditi bassi e licenze ultracare

A Napoli, secondo i dati del ministero delle Finanze, il guadagno annuo medio dichiarato è di circa 13mila euro

Tassisti, fra redditi bassi e licenze ultracare

I tassisti contro la Ztl

NAPOLI. Il settore dei tassisti, da sempre al centro di dibattiti e curiosità, torna sotto i riflettori con un'indagine de “Il Sole 24 Ore” basata sui dati delle dichiarazioni dei redditi 2023 del Dipartimento delle Finanze (Mef). L'analisi ha esaminato i guadagni medi in sette grandi città italiane – Roma, Firenze, Milano, Bologna, Palermo, Torino e Napoli – rivelando un quadro complesso, dove a fronte di significative crescite annuali, permangono redditi dichiarati al di sotto delle attese, soprattutto nelle città del Sud.

LA CLASSIFICA DEI REDDITI

In termini assoluti, Roma è al primo posto in termini di taxi, con 7.692 licenze, seguita da Milano con 4.853 e Napoli con 2.364. A livello nazionale, il reddito medio dichiarato per un tassista si attesta a poco meno di 18mila euro annui. Un dato che evidenzia una marcata disparità geografica, con guadagni mediamente più elevati al Nord e inferiori nel Mezzogiorno.

A guidare la classifica è Firenze, dove i tassisti dichiarano un reddito medio di 24.160 euro, segnando un incremento del 17% rispetto all'anno precedente. Questo si traduce in poco più di 2mila euro lordi al mese. Segue Milano, con guadagni medi di 22.551 euro (1.879 euro lordi mensili) e una crescita del 15,2% sul 2022.

Per quanto riguarda il Sud, Napoli e Palermo mostrano incrementi notevoli nelle retribuzioni dichiarate, rispettivamente del 25,4% e del 17,8%. Nonostante queste significative crescite, entrambe le città si collocano al di sotto della media nazionale. Un tassista partenopeo, ad esempio, dichiara in media 12.791 euro, pur con un aumento di 2.594 euro rispetto al 2022.

A Palermo, il reddito medio è il più basso tra le città esaminate, fermandosi a 10.730 euro, equivalenti a meno di 900 euro lordi mensili. Le cifre dettagliate del 2023 mostrano: Firenze: 24.160 euro (+17%) Milano: 22.551 euro (+15,2%) Bologna: 18.899 euro (+12,1%) Roma: 15.726 euro (+23,5%) Torino: 13.349 euro (+12,7%) Napoli: 12.791 euro (+25,4%) Palermo: 10.730 euro (+17,8%).

È interessante notare come città a forte vocazione turistica come Roma e Napoli presentino redditi medi dichiarati particolarmente bassi, nonostante l'elevata richiesta di servizio taxi.

OBBLIGO DEL POS

I redditi medi dichiarati, inferiori ai 18mila euro annui, sollevano dubbi e interrogativi sulle cifre effettivamente percepite dai tassisti. Questa discussione è annosa, ma le cose potrebbero cambiare grazie all'introduzione dell'obbligo del Pos a bordo per i pagamenti elettronici delle corse, scattato quest'anno.

Si tratta di un passo avanti verso una maggiore trasparenza sui redditi reali, anche se la sua piena efficacia dipenderà da puntuali controlli fiscali. L'attività dei tassisti è caratterizzata da un'altissima domanda, come dimostrano le lunghe code di clienti in attesa, specialmente nelle città a vocazione turistica come Napoli. Tuttavia, il settore soffre di una scarsa concorrenza, dovuta al numero limitato di licenze in circolazione rispetto alla domanda.

I sindacati dei tassisti si oppongono da anni a un aumento delle licenze, temendo che l'ingresso di nuovi autisti possa ridurre i guadagni di chi già opera nel settore.

IL COSTO DELLA LICENZA

Con i redditi dichiarati, sarebbe difficile per i tassisti coprire i costi operativi della loro attività. Oltre alle spese per l'acquisto e la manutenzione del veicolo, e al carburante, il costo maggiore è indubbiamente quello per l'acquisto della licenza, ovvero l'autorizzazione comunale necessaria per operare.

Ad esempio, i bandi per nuove licenze nel comune di Roma le hanno messe in vendita a 73mila euro, a Milano a 96mila euro, e a Bologna addirittura a 150mila euro. Spesso, chi intraprende questa professione deve ricorrere a prestiti per l'acquisto della licenza, trasformando questa spesa in un onere mensile significativo.

Le licenze non sono solo un requisito per lavorare, ma diventano una parte sostanziale del patrimonio del tassista: un titolo che può essere posto a garanzia di un mutuo e venduto a fine carriera, fungendo da una sorta di buonuscita e un modo per recuperare l'investimento iniziale. La resistenza all'emissione di nuove licenze è quindi comprensibile, dato che un aumento dell'offerta ne ridurrebbe il valore, andando a intaccare il capitale investito, a volte anche centinaia di migliaia di euro.

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