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05 Luglio 2025 - 20:32
NAPOLI. Musica, colori e slogan per i diritti hanno riempito le strade del centro di Napoli, attraversate dal corteo del Napoli Pride 2025, conclusosi in piazza Dante con lo Star show. Una grande festa arcobaleno, che ha unito migliaia di persone – oltre 200mila secondo gli organizzatori, ma una cifra non confermata dalle fonti ufficiali – e che ha voluto lanciare un messaggio forte: difesa dei diritti civili, pace e libertà per tutte le identità.
A margine della manifestazione, il sindaco Gaetano Manfredi ha sottolineato il significato profondo dell’iniziativa: «Napoli è una città che storicamente è stata sempre aperta ai diritti, nella quale la diversità è un grande valore. È una città di grande tolleranza, dove il Pride ha un sapore particolare, perché è il simbolo della partecipazione. La condivisione di tutta la città su questa battaglia per i diritti fa di Napoli un esempio».
Accanto a lui, in testa al corteo, anche la madrina dell’edizione 2025, la cantante Gaia. Assente il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, impegnato fuori regione, l’unico rappresentante istituzionale del governo regionale è stata l’assessora Lucia Fortini. In piazza anche volti noti della politica cittadina e nazionale, tra cui l’ex presidente della Camera Roberto Fico, l’ex sindaco Antonio Bassolino e, per la prima volta, un carro della Cgil, guidato dal segretario regionale Nicola Ricci.
Il corteo è stato aperto dal tradizionale trenino bianco delle famiglie arcobaleno e ha accolto una partecipazione variegata, con presenze provenienti da tutta la Campania e non solo. Numerose le bandiere palestinesi sventolate lungo il percorso, insieme a cartelli inneggianti alla pace e contro i bombardamenti. «La pace – dice Marcello, ventenne di Crispano – deve essere il primo obiettivo. In questo corteo la parola pace si è sentita moltissimo». «Siamo qui – aggiunge Angela, da Avellino – perché ogni occasione è buona per chiedere rispetto e uguaglianza, per tutti».
Parole forti anche da parte dell’assessora comunale Emanuela Ferrante: «Il corpo non è mai reato. È questa la frase che racchiude il senso della nostra marcia. Non potremo mai definirci un Paese civile finché i diritti civili fondamentali non saranno riconosciuti a tutte e tutti, indipendentemente da sesso, genere o orientamento».
Il successo del Pride arriva dopo settimane segnate da polemiche e tentativi di strumentalizzazione politica. Alcuni esponenti del centrodestra avevano criticato l’impostazione «troppo politicizzata» dell’evento, contestando il legame tra i temi LGBTQIA+ e la causa palestinese. Ma il presidente di Antinoo Arcigay Napoli, Antonello Sannino, ha ribadito: «Il Pride è un enorme contenitore politico e umano, dove ogni persona può sentirsi libera di esprimere le proprie istanze. Ha trionfato ancora una volta, superando ogni polemica».
Napoli, ancora una volta, si conferma città simbolo della convivenza, della tolleranza e della lotta per i diritti.
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