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L'inchiesta
06 Luglio 2025 - 10:36
NAPOLI. Esplosione di via Foria: martedì il pm titolare dell’indagine, Federica D’Amodio, procederà alla nomina dei consulenti tecnici incaricati dalla Procura, che dovranno procedere all’esame autoptico sulla salma del 57enne Giovanni Scala, il lavoratore che si trovava nel locale-laboratorio di via Peppino De Filippo, intento nella preparazione degli alimenti per il ristorante “Da Corrado”.
La famiglia della vittima – tre figlie – ha affidato la propria difesa allo Studio Legale Angelo Melone, per accertare cosa sia realmente accaduto lo scorso 25 giugno. Sei le persone indagate. La famiglia, assistita dallo Studio Legale Melone, ha nominato come consulente tecnico Mariano Paternoster, ordinario di Medicina Legale presso l’Università Federico II.
Ovviamente vanno avanti anche le indagini tecniche affidate alla squadra di polizia giudiziaria dei Vigili del fuoco del comando provinciale di Napoli. Le ipotesi di reato sono gravi: omicidio colposo, lesioni personali colpose e crollo o disastro colposo, a conferma di possibili violazioni in materia di sicurezza sul lavoro e nella gestione dell’immobile.
Tra gli indagati, per i quali comunque ed in ogni modo vale la presunzione d’innocenza fino a condanna definitiva, i proprietari dell’immobile che ospitava il locale-laboratorio dove lavorava Giovanni Scala (forse anche altri soggetti) a vario titolo collegati a quella struttura, inclusi alcuni dipendenti. Da una prima ipotesi, l’esplosione – secondo le prime ipotesi – sarebbe stata provocata da una fuga di gas, ma le cause tecniche sono ancora in corso di accertamento.
«Giovanni Scala stava lavorando – ha dichiarato Angelo Melone – era un uomo riservato, serio, dedito. È morto sotto le macerie mentre svolgeva una mansione ordinaria. Non ci può essere giustificazione per una morte tanto assurda quanto evitabile. Le cosiddette morti bianche colpiscono ogni anno centinaia di lavoratori in Italia. Abbiamo assunto l’impegno di accertare ogni responsabilità affinché questa tragedia non venga dimenticata né archiviata».
Lo studio che cura gli interessi dei familiari di Giovanni Scala, è tra i più importanti in materia di morti bianche, è già impegnato anche nella difesa dei familiari delle sorelle Esposito, decedute nell’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio a Ercolano nel 2023. Dopo il conferimento dell’incarico, l’inchiesta, che si presenta abbastanza delicata, entra ora nella fase tecnica. I periti dovranno stabilire con esattezza cosa abbia provocato l’esplosione, se vi siano state carenze strutturali, irregolarità impiantistiche o modifiche non autorizzate.
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