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L'indagine

Ucciso da un fendente, il fermo è convalidato

L’omicidio del 27enne Ziouni in via Poerio con un coccio di vetro: accusato il 29enne Bakloul

Ucciso da un fendente, il fermo è convalidato

NAPOLI. È stato convalidato il fermo di Abderrahim Bakloul, 29enne marocchino in carcere dal 3 luglio su decreto di fermo del pm per l’omicidio del connazionale Elhoucine Ziouni, di due anni più piccolo. La sera precedente i due avevano litigato a Porta Capuana mentre fumavano crack e il primo aveva colpito il secondo con una bottiglia di vetro rotto.

Ma il ferito nonostante perdesse sangue aveva deciso di vendicarsi e così era andato a cercarlo in giro, incrociandolo in via Alessandro Poerio. Davanti a un’agenzia di scommesse c’era stato un secondo scontro, ripreso alla telecamere del locale, conclusosi con il delitto. Il giovane, trasportato in ambulanza all’Ospedale del Mare, era morto intorno alle 3 per la copiosa perdita di sangue provocata dal fendente al torace.

La dinamica del grave episodio e l’identificazione del presunto responsabile (da ritenere innocente fino all’eventuale condanna definitiva) si devono alle rapide indagini dei carabinieri mentre materialmente Abderrahim Bakloul è stato bloccato dai poliziotti del commissariato Galileo Ferraris 18 ore dopo l’evento. Incastrato dai gravi indizi raccolti nei suoi confronti, l’extracomunitario ha ammesso le proprie responsabilità. È a Napoli senza fissa dimora.

Lo scorso 3 luglio, dunque, l’Arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato hanno eseguito un decreto di fermo per indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli a carico di un 29enne di origini marocchine gravemente indiziato dell’omicidio di un connazionale di 27 anni, perpetrato nella notte del 2 luglio in Via Alessandro Poerio, nei pressi di un centro scommesse.

Le indagini, intraprese nell’immediatezza dei fatti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, sotto il coordinamento della Procura partenopea, si sono concentrate, dapprima sulla raccolta di testimonianze e sull’acquisizione delle immagini di video sorveglianza registrate in zona, per poi consolidarsi a seguito del sopralluogo dei militari della Sezione Investigazioni scientifiche di Napoli.

Determinante l’immagine del volto dell’omicida che, immortalata da una telecamera in via Poerio e opportunamente condivisa con le altre Forze di polizia, ha consentito di addivenire all’identificazione e successivamente al rintraccio del fermato. Secondo quanto documentato, il 29enne, dopo aver ingaggiato per futili motivi una colluttazione con la vittima, l’avrebbe colpita mortalmente al petto, utilizzando verosimilmente un coccio di bottiglia.

Abbandonata in strada (e poi rinvenuta dai Carabinieri) la t-shirt insanguinata e una bottiglietta d’acqua utilizzata per lavare via il sangue, l’uomo si sarebbe nascosto in un casale abbandonato. Dirimente il contributo degli agenti del Commissariato VastoArenaccia che, dopo incessanti ricerche, hanno subito riconosciuto nell’uomo molesto, segnalato nei pressi dell’Ufficio Immigrazione di Via Galileo Ferraris, il soggetto ritenuto responsabile del brutale omicidio.

Pertanto, in meno di 24 ore dall’accadimento dei fatti, il prevenuto è stato condotto presso gli Uffici di polizia per poi essere associato, al termine degli adempimenti di rito, alla locale Casa Circondariale, in attesa dell’udienza di convalida. Ieri il fermo è stato convalidato ed è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere. Si sottolinea che la misura cautelare è un provvedimento suscettibile di impugnazione e allo stato l’indagato sottoposto a misura cautelare è da considerarsi innocente fino a sentenza definitiva.

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