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07 Luglio 2025 - 12:00
NAPOLI. “Siamo stati i primi, ora ci trattano come un peso”. I 39 idonei della graduatoria a tempo determinato per la Polizia Municipale del Comune di Napoli denunciano l’utilizzo della graduatoria RIPAM a tempo indeterminato anche per assunzioni brevi. Il rischio: uno scavalcamento amministrativo che potrebbe finire in tribunale. Una decisione che rischia di innescare una battaglia legale e sollevare interrogativi sul principio di imparzialità amministrativa. Il Comune di Napoli, con la recente modifica al Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) datata 1° luglio 2025, ha stabilito di utilizzare la graduatoria RIPAM per assunzioni a tempo indeterminato anche per assunzioni a tempo determinato di durata 18 mesi. Fin qui nulla di anomalo, se non fosse che per quelle stesse posizioni esiste già una graduatoria specifica di idonei a tempo determinato, approvata appena sei mesi fa, e finanziata – secondo quanto dichiarato – con gli stessi fondi del decreto sicurezza oggi riassegnati ad altri.
Sono 39 gli idonei del concorso per agenti P.M. a tempo determinato che ora si dicono “completamente esclusi” da un piano che, secondo la logica ordinaria, avrebbe dovuto estinguere la loro graduatoria. “Se queste 56 assunzioni fossero state fatte dalla nostra graduatoria, come previsto, oggi non ci sarebbe alcun problema. Invece siamo stati scavalcati da chi doveva entrare in ruolo a tempo indeterminato, e si ritrova ora a firmare contratti precari ma immediati, passando davanti a noi”, spiegano.
La vicenda prende forma lo scorso 19 febbraio, quando – con comunicato ufficiale pubblicato sul sito del Comune – si annunciava l’utilizzo del fondo sicurezza per stabilizzare 11 agenti e, contestualmente, lo scorrimento della graduatoria a tempo determinato per coprire i posti vacanti. Ma la modifica del PIAO cambia completamente direzione: ora le assunzioni verranno fatte tutte dalla graduatoria RIPAM (oltre 200 idonei), utilizzando gli stessi fondi per contratti a termine, in deroga alla logica concorsuale originaria. Con una conseguenza diretta: la chiusura di fatto della graduatoria determinata, nonostante sia ancora vigente, valida e utile a coprire una carenza strutturale di oltre 800 agenti di Polizia Municipale a Napoli.
Il Comitato degli idonei parla di “grande ingiustizia” e chiede chiarimenti urgenti al sindaco Gaetano Manfredi, facendo riferimento a precisi riferimenti normativi: l’articolo 4, comma 3 del DL 101/2013, che impone lo scorrimento delle graduatorie preesistenti; l’articolo 36 del TUPI, che disciplina l’uso corretto del personale; l’articolo 3 della legge 241/1990, che obbliga alla motivazione degli atti amministrativi. E soprattutto l’articolo 97 della Costituzione: buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione.
“Non ci opponiamo a chi è nella graduatoria RIPAM – chiariscono – ma non comprendiamo perché si possa modificare un contratto da tempo indeterminato a determinato, pur di non utilizzare la nostra graduatoria. È un precedente pericoloso. Noi siamo pronti, idonei, disponibili, abbiamo superato prove selettive finanziate dallo Stato. E ora veniamo trattati come un ostacolo. Una vergogna dopo tanti sacrifici”.
Il tono si fa amaro: “Dovevamo essere l’ancora di salvezza del Comune, siamo diventati un ingombro”. Intanto, tra i candidati esclusi, si moltiplicano le ipotesi di ricorso per tutelare il principio di legittimo affidamento: “Sapevamo di avere una possibilità concreta, ora ci viene strappata con una manovra opaca”. I 39 idonei rinnovano infine l’appello al sindaco Manfredi: “Siamo disponibili a un confronto costruttivo. Vogliamo lavorare. Non chiediamo favoritismi, ma il rispetto delle regole”.
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