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Espropri a Coroglio, protesta dei residenti

Si sono radunati davanti agli uffici di Invitalia, in via Diocleziano

Espropri a Coroglio, protesta dei residenti

NAPOLI. Si sono radunati davanti agli uffici di Invitalia, in via Diocleziano, i residenti di via Coroglio, che da tempo si oppongono alle procedure di esproprio previste nell’ambito del piano di rigenerazione urbana del Sin di Bagnoli. La manifestazione nasce dalla richiesta di un incontro con la struttura commissariale per ottenere chiarimenti sui tempi di avvio delle operazioni espropriative e proporre eventuali soluzioni alternative.

I residenti esprimono forte sfiducia nei confronti delle valutazioni tecniche effettuate da Invitalia, definendole «scandalose» e accusando l’ente di voler svalutare le proprietà dei cittadini per motivi che ritengono ingiusti. «Invece di essere risarciti dei danni causati dall’inquinamento prodotto dall’ex Italsider, lo Stato impone che siano i cittadini a pagare i danni, svalutando le case e costringendoli ad andarsene», affermano i manifestanti.

Un ulteriore timore riguarda le misure di prevenzione del rischio sismico nell’area dei Campi Flegrei, che prevedono lo stop alla costruzione di nuove abitazioni nell’area Sin. Di conseguenza, se gli espropri dovessero andare in porto, gli abitanti di Coroglio sarebbero costretti a trasferirsi altrove, probabilmente a Napoli Est, lontano dall’area originaria e dai progetti di sviluppo precedentemente previsti.

I residenti chiedono con fermezza di conoscere i tempi esatti di avvio delle operazioni di esproprio, sottolineando che non intendono accettare soluzioni temporanee come sistemazioni in alberghi o in zone lontane da Bagnoli-Fuorigrotta. «Siamo stufi di essere trattati come fantasmi – affermano – siamo persone e cittadini napoletani che meritano rispetto: abbiamo tutto il diritto di sapere, anche perché i progetti sono stati approvati, i fondi ci sono tutti, non si comprende questo silenzio delle istituzioni nei nostri confronti».

La protesta dei residenti di Borgo Coroglio rimane aperta, in attesa di risposte chiare e di un confronto con le autorità competenti.

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