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Nuova spallata al clan Mazzarella: 25 indagati, 18 in carcere

Gratteri: «Operazione importante che ha consentito di liberare una parte della città».

Nuova spallata al clan Mazzarella: 25 indagati, 18 in carcere

NAPOLI. Estorsioni a tappeto e traffico di droga da San Giovanni a Teduccio a Porta Capuana, passando per piazza Mercato, lo Stato dà una nuova spallata al clan Mazzarella. Questa mattina la Squadra mobile di Napoli ha eseguito 25 misure cautelari, di cui 18 con la custodia in carcere. Tra gli arrestati figurano alcuni esponenti di primo piano della cosca, su tutti il boss già detenuto Michele Mazzarella e il suo successore Luciano Barattolo. Coinvolti anche alcuni esponenti del sottogruppo che fa capo alla famiglia Buonerba di via Oronzio Costa.

Gli esiti dell’inchiesta sono stati illustrati questa mattina dal procuratore capo Nicola Gratteri, che ha incontrato la stampa insieme al procuratore aggiunto Sergio Amato e al dirigente della mobile Giovanni Leuci. Gratteri si è soffermato anche sulle polemiche che negli ultimi giorni l’hanno coinvolto per la sua futura partecipazione a un programma di approfondimento giornalistico su La7: “Non è il mio programma, questo sia chiaro. Io risponderò soltanto alle domande dei ragazzi dell’Università di Roma Tre. Domande non preparate. È fuorviante parlare di un mio programma. Ci vado gratis e lo farò solo quando sono in ferie. Ho chiesto anche al Csm e mi è stato detto che non serve alcuna autorizzazione. Non parlerò di indagini o fatti specifici”. Il procuratore capo ha quindi ribadito il concetto: “Non temo le critiche. Tante volte sono andato in tv e oggi scoppia lo scandalo? Sono allenato. Da una vita mangio pane e veleno e ho le spalle larghe”.

Gratteri ha poi fatto riferimento all’importanza di aumentare il numero di telecamere di video sorveglianza in città: “Non bisogna avere paura per la propria privacy, si corrono molti più rischi a trascorrere un’ora al giorno su Facebook o su TikTok”.

In carcere Luciano Barattolo; Eduardo e Pasquale Buonerba; Salvatore Di Caprio; Cristian Nunziata; Gaetano Galiero; Rosario Ciro Mazio; Pietro Uliano; Ferdinando Spirito; Michele Mazzarella (elemento di vertice dell'omonima famiglia); Giuseppe Esposito; Vincenzo Terracciano; Raffaele Anastasio; Mauro Cirullo; Vincenzo Scando; Salvatore Carnevale; Angelo Della Torre e Antonio Scando. Domiciliari invece per Ciro Iorio e Salvatore Rea. Divieto di dimora, infine, per Omar Guediche; Emanuele Giovanniello; Danilo Chiumeo; Vincenzo Carnevale e Marco Sicuro.

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