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il braccio di ferro
21 Luglio 2025 - 08:42
NAPOLI. «Baia Donn’Anna è ancora invasa da ombrelloni e lettini abusivi, nonostante l’ordinanza del Consiglio di Stato abbia stabilito la fine della concessione. Chi gestisce lo stabilimento continua a emettere scontrini e a sfruttare il suolo demaniale senza timore della Capitaneria che dovrebbe far rispettare la legge e tutelare il bene di tutti».
Gli attivisti del Comitato Mare Libero Napoli non mollano dopo il presidio di sabato, quando avevano presentato anche una denuncia alla Procura della Repubblica per occupazione abusiva di area demaniale, non ottemperanza dei provvedimenti delle Autorità e mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice.
«Ci chiediamo come le istituzioni, a partire dal sindaco, possano ignorare le ordinanze dei giudici amministrativi e pensare solo a nuovi posti barca, dimenticando il diritto di chi possiede solo un costume dicono i dimostranti -. Nei prossimi giorni, proseguirà la nostra la mobilitazione per fare “tabula rasa” su tutti gli arenili, scogliere e banchine. Ogni concessione illegittima verrà segnalata e contrastata».
E ancora: «Come emendato dal consiglio comunale nelle modifiche al Documento unico di programmazione 2024-2026, tutte le nuove concessioni devono riguardare i servizi e non gli spazi, come nel resto del mondo. In particolare, riteniamo essenziale che i parametri dei nuovi bandi siano condivisi da tutta la cittadinanza, in primis dai bagnanti». Dal canto proprio, Mario Morra, titolare del Bagno Elena, ai microfoni del Tg3 Campania auspicando che venga bandita la gara per l’assegnazione della concessione, spiega che «sgombrare un’area del genere non si può fare dalla sera alla mattina, serviranno settimane o forse mesi. Non mi sento assolutamente un abusivo, abbiamo una tradizione di 185 anni anni. Stiamo assolvendo a una funzione a uso pubblico garantendo le vacanze di quanti hanno prenotato presso la nostra struttura».
Qualche giorn fa, i Comitati Mare Libero e Gratuito aveva ricordato che «la sentenza del Consiglio di Stato stabilisce che le spiagge sono libere e devono tornare alla pubblica fruizione.Tutti i balneari che si sono avvalsi della proroga provvisoria, devono sgomberare immediatamente le spiagge, i pontili e le scogliere che occupano abusivamente. Secondo l’articolo 1161 del Codice della Navigazione, chiunque arbitrariamente occupa uno spazio del demanio e ne impedisce l’uso pubblico o vi fa innovazioni non autorizzate, ovvero non osserva i vincoli cui è assoggettata la proprietà privata nelle zone prossime al demanio, è perseguibile penalmente».
Inoltre, i Comitati avevano anche precisato che «la suddetta ordinanza, pur se si riferisce ad una disputa tra soggetti privati in competizione tra loro, contiene tra le motivazioni un passaggio netto e chiaro “non sussistono le condizioni per accordare tutela all’interesso privato della società ricorrente alla continuità della propria azienda, dovendosi invece tutelare l’interesse pubblico alla fruizione collettiva e indistinta del bene pubblico ove non riservato attraverso il rilascio di legittimo titolo all’esito di gara pubblica”. In pratica, i giudici non fanno altro che confermare quello che diciamo da più di tre anni noi comitati di Mare Libero Pulito e Gratuito, cioè che tutte le proroghe, in assenza di bandi di gara, sono illegittime, non valide».
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