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Verso le Regionali
24 Luglio 2025 - 08:00
Il governatore Vincenzo De Luca
NAPOLI. «Non so cosa succederà in Campania. Avrete qualche brava persona e se avrete delle brave persone sarete fottuti. Aspettatevi il peggio possibile, ma siate sempre fedeli alla vostra missione e al vostro ruolo». A dirlo è Vincenzo De Luca nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione del nuovo reparto di trapianto di cellule staminali e terapie cellulari avanzate dell'Istituto nazionale tumori Pascale di Napoli.
Dunque, nonostante l'accordo siglato con Pd e M5s, il governatore uscente non rinuncia a sparare bordate su tutti. Anche sugli alleati, peraltro abituati a queste uscite deluchiane. «I bravi uomini - afferma De Luca - lavorano per la loro carriera e non combattono per i cittadini. Oggi si dice sempre dei ministri che sono bravi uomini, mentre io per anni da solo ho combattuto con i ministri della Salute a cui dicevo quello di cui la sanità campana aveva bisogno».
Parole che suonano come un anatema, più che come un testamento politico. Anche perché De Luca ha tutta l'intenzione di recitare un ruolo decisivo, in Regione Campania, anche nel futuro. A prescindere dall'incandidabilità. sancita dalla Corte Costituzionale. E le sue dichiarazioni non tardano a innescare una serie di reazioni. In ciascuno dei poli.
«Il presidente De Luca ha affermato che in Campania bisogna 'prepararsi al peggio'. Io ho un'idea molto diversa» dice in una nota Simone Valiante, già deputato salernitano del Pd, ma sempre distante dal governatore. «Credo che possa nascere, invece - sottolinea Valiante - una stagione di partecipazione e di nuovo protagonismo, molto diversa dal passato. Per chi dice, tuttavia, "dopo di me il diluvio", la coerenza vorrebbe che - invece di rincorrere Conte per un posto in giunta o Schlein per uno strapuntino politico-familiare - si avesse il coraggio di schierarsi contro, in modo diverso e garbato, a differenza del passato». «Oppure - aggiunge l’ex deputato - se è più comodo sedersi al tavolo, è meglio almeno rispettare i commensali». Anche nel centrodestra c'è chi si interroga sulla sortita di De Luca.
«Ma quando il governatore immagina i suoi aspiranti successori come 'brave persone', e cioè - si chiede il deputato leghista Gianpiero Zinzi - 'chi lavora per sé, per la propria carriera' lo fa perché vuole ricordare a se stesso e ai cittadini campani cosa pensa esattamente dei 5 Stelle a cui chiede di riconoscere la sua eredità politica?».
Secondo il parlamentare del Carroccio, quello tra De Luca e i pentastellati «è un patto che non regge, nella forma e nella sostanza, destinato a fallire sul nascere e a cui il centrodestra si opporrà per restituire alla Campania la dignità che merita».
Per il presidente di Sud Protagonista, Salvatore Ronghi, quello di De Luca è stato «un intervento da cabarettista». «Continua - sostiene Ronghi -, fino alla fine del suo mandato, ad essere incoerente , non perdendo occasione di dimostrare la sua totale mancanza di amore per la Campania».Questo, nel ragionamento di Ronghi, perché «se avesse un minimo di serietà e di rispetto per la nostra Regione, non avrebbe mai aperto alla possibilità di un candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Campania, cosa che, invece, pare abbia fatto».
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