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Il giallo

Dj morto a Ibiza, ok a risonanza magnetica e tac sulla salma

Il padre rivela l'ultimo messaggio mandato dal figlio

Dj morto a Ibiza, ok a risonanza magnetica e tac sulla salma

Michele Noschese, il noto dj napoletano “Godzi" è morto a Ibiza a 35 anni

Sarà sottoposto a una tac body e una risonanza magnetica encefalo, la salma di Michele Noschese, il 35enne napoletano noto come dj Godzi, morto nelle prime ore del 19 luglio ad Ibiza, dove viveva da anni. Lo fa sapere il padre.

Su richiesta dei legali della famiglia, l'autorità giudiziaria locale ha concesso un'integrazione agli accertamenti medico-legali e all'autopsia già svolti lunedì sulla salma del giovane.

Sul posto, già dalla sera della tragedia è presente il padre del dj, il noto medico Giuseppe Noschese, assistito dall'avvocato Rossana Alvaro. Dopo gli accertamenti, la salma sarà restituita ai familiari, prima del rientro a Napoli.

LA GUARDIA CIVIL

I risultati preliminari dell'autopsia, in attesa dei risultati tossicologici, indicano che il decesso di Michele Noschese sia possibilmente legato ad un uso continuativo di sostanze stupefacenti. È quanto afferma la Guardia Civil spagnola, che è stata accusata dalla famiglia di Noschese di aver pestato a morte il giovane, riferendo che nell'appartamento del dj è stata ritrovata cocaina, ketamina e 2-CB, secondo quanto riporta il Diario de Ibiza. Inoltre, secondo la Guardia Civil l'autopsia non avrebbe riscontrato segni di violenza compatibili con l'ipotesi di una morte provocata da terzi.

L'ULTIMO MESSAGGIO AUDIO

Giuseppe Noschese, padre del dj, rivela quello che potrebbe essere l'ultimo messaggio che il figlio ha inviato, prima di morire. Un audio trasmesso a un amico pochi minuti prima dell'intervento delle forze dell'ordine: «Sono le 7.49 - dice Michele Noschese nel messaggio audio inviato all'ex inquilino con il quale sta litigando - alle 7.50 già sai quello che devi fare. Eliminato brother, fuori un altro, grazie per il supporto, però dovete uscire da casa mia».

«Non voglio alzare la musica perché stanno dormendo i bambini, non mi far fare casino, chiamare la sicurezza». A chiamare la polizia, però, saranno proprio i vicini. «Questo messaggio - dice il padre di Michele Noschese - l'ha inviato mio figlio 15 minuti prima dell'arrivo della Guardia Civil, ovviamente è tutto agli atti. Ho sempre avuto molta forza interiore, la mia forza ora nel ricordo di Miki il mio più amato compagno di giochi».

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