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I VERBALI INEDITI
26 Luglio 2025 - 09:41
Nei riquadri i ras Mauro Franzese, conosciuto negli ambienti criminali come “Maruzziell”, e Giovanni Baratto
NAPOLI. Un nuovo pentito è pronto a fare luce sul giro di droga ed estorsioni, con annessi spargimenti di sangue, in atto tra Casoria e Afragola, storiche roccaforti del clan Moccia oggi “gestite” dai sottogruppi affermatisi negli anni come costole della storica cosca. Si tratta di Giovanni Barra, 39enne conosciuto negli ambienti criminali con l’alias di “’o pazz” e ritenuto il braccio destro del ras Roberto Alfio Maugeri.
Ebbene, a inizio mese, pochissimi giorni dopo il suo arresto, Barra ha manifestato agli inquirenti della Dda di Napoli la volonta di collaborare con la giustizia. Di retroscena il neo pentito sembra conoscerne diversi, come emerge dal verbale di interrogatorio redatto appena il 10 luglio scorso, quando Barra ha fornito ai pm antimafia le informazioni in suo possesso su un agguato commesso all’esterno del bar Il Caffettiere, a Casoria, nell’ottobre 2024: «Roberto Maugeri e Vincenzino - ha spiegato - erano in contrasto con la vecchia guardia, ossia i vecchi boss di Casoria “Maruzziello” e “Totore ’o cane”. Già in precedenza “Maruzziello” (Mauro Franzese, ndr) era entrato in contrasto con Giovanni Baratto, che negli ultimi tempi, durante la sua detenzione, aveva preso il comando a Casoria... Dopo l’arresto di Baratto, la gestione del potere criminale su Casoria è passata a Roberto Alfio Maugeri e Vincenzino, che si allearono con i gruppi di Afragola e Caivano».
E ancora: «Maugeri, dovendo gestire personalmente il territorio di Caivano, lasciò gestire Casoria a Vincenzino, sebbene comandasse sempre lui. Il territorio di Afragola era invece gestito dai “panzaruttari”, sempre alleati di Maugeri. Dopo la scarcerazione di “Totore ’o cane” il gruppo di “Maruzziell” diventò più forte e iniziarono i primi conflitti con il gruppo di Maugeri», ha messo a verbale l’aspirante collaboratore di giustizia.
Stando a quanto riferito ai pm, le due paranze sarebbero però riuscite a trovare una quadra: «Si misero d’accordo nel senso che il gruppo di “Maruzziello” si sarebbe occupato delle estorsioni a Casoria, mentre Maugeri avrebbe continuato a gestire il traffico di stupefacenti».
Non tutto andò però per il verso giusto: «Il gruppo di “Maruzziello” non voleva che i ragazzi del gruppo di Maugeri spacciassero sul territorio dove loro erano presenti a Casoria, ossia un luogo chiamato “aret ’a terr” e fuori al bar Il Caffettiere in piazza Giovanni Pisa. Infatti in quei luoghi il gruppo di “Maruzziello” voleva gestire direttamente il traffico di stupefacenti, contravvenendo agli accordi presi con il gruppo di Maugeri. Il ragazzo che fu sparato fuori Il Caffetterie spacciava in quelle zone in quanto lavorava per Maugeri. Tuttavia il gruppo di “Maruzziello” non voleva che i ragazzi di Maugeri spacciassero lì. Una prima volta “Totore ’o cane” picchiò questo ragazzo».
Poi arrivarono il piombo e la tregua: «Dopo questo episodio sembrava che i due gruppi si fossero messi d’accordo di nuovo». I due clan egemoni potevano tornare a pensare agli affari.
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