Cerca

Il giallo

Dj Godzi, oggi la pronuncia del giudice

Attesa la decisione sull’istanza dei familiari per il trasferimento della salma in Italia

Dj Godzi, oggi la pronuncia del giudice

Michele Noschese, il noto dj napoletano “Godzi" è morto a Ibiza a 35 anni

NAPOLI. È attesa per oggi la decisione del giudice istruttore della seconda sezione del Tribunale di Ibiza sull’istanza della famiglia di Michele Noschese con la quale si sollecita con carattere d’urgenza l’autorizzazione al trasferimento della salma a Roma, dove avverrà la cremazione del dj morto sull’isola, alla presenza di tutta la famiglia.

Il tutto dopo che secondo quanto riferito da indiscrezioni, i recenti esami medico-legali supplementari, richiesti dalla famiglia e compiuti alla presenza del perito di parte, il medico legale Juan Luis Poncela, avrebbero evidenziato la presenza di sette costole e di entrambe le clavicole fratturate. risultati preliminari dei nuovi accertamenti (una Tac body e una Risonanza Magnetica body) avrebbero indicato che le fratture della gabbia toracica anteriore (costole e sternale) di entrambe le clavicole devono essere valutate nel contesto attuale, dopo l’esecuzione dell'’utopsia.

Questo riferimento è al primo esame autoptico compiuto sulla salma, che, a detta del padre, era stato effettuato in maniera «frettolosa» e non aveva evidenziato segni di percosse, portando inizialmente a confermare l’operato della Guardia Civil come corretto. Ora, i nuovi esiti potrebbero potenzialmente ribaltare la direzione delle indagini.

Intanto, l’altro giorno è stato interrogato Raffaele Ricco, il migliore amico di Michele, che ha confermato alla Guardia Civil quanto già dichiarato: «Lo hanno ammanettato a mani e piedi, ansimava. L’ho visto esalare l’ultimo respiro». Questa testimonianza si scontra con la ricostruzione iniziale della Guardia Civil, che aveva attribuito il decesso a un malore dovuto alla «continua assunzione di droga», tesi basata sui risultati tossicologici provvisori dell’autopsia.

Il padre di Michele, Giuseppe, tuttavia, aveva contestato fermamente l’ipotesi dell’uso abituale di stupefacenti da parte del figlio. «Mio figlio consumatore abituale di stupefacenti? E come fa a dirlo la Guardia Civil? Lui era uno sportivo, è sempre stato in buona salute. Voglio vedere le denunce a carico di mio figlio al riguardo», aveva replicato, aggiungendo che non esistono neanche denunce di aggressioni, sia riguardo all’anziano vicino che alla ragazza sudamericana che si trovava in casa con Michele e che è scappata. «Michele non era fidanzato, ma quella sera era in dolce compagnia», aveva specificato il padre.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori