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IL CASO

La Città Metropolitana non rinnova il contratto, scuola sfrattata a Saviano

Contratto di locazione scaduto da un anno, ma l'ente di piazza Matteotti, competente in materia di edilizia scolastica, non ha provveduto né al rinnovo né all’individuazione di una sede alternativa per garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche per l’Istituto Statale Secondario Superiore “Saviano- Marigliano Montalcini-Ferraris”

La Città Metropolitana non rinnova il contratto, scuola sfrattata a Saviano

SAVIANO. Meno di tre mesi per lasciare la sua sede storica. È quanto accaduto pochi giorni fa all’Istituto Statale Secondario Superiore “Saviano- Marigliano Montalcini-Ferraris”. Lo scorso 24 luglio, infatti, l’ufficiale giudiziario del Tribunale di Nola si è presentato in Corso Italia a Saviano, in provincia di Napoli, e ha notificato al dirigente scolastico dell’Istituto superiore l’avviso di sfratto esecutivo. Tre mesi per provvedere al trasferimento della sede centrale di una scuola. Tre mesi per spostare aule, laboratori, materiale e attrezzature scolastiche. Tre mesi per spostare alunni e il personale scolastico tutto. Chiunque abbia un po’ di senso pratico, sa che questa cosa è impossibile da mettere in atto.

Per fare chiarezza, l’edificio centrale dell’istituto, situato in Corso Italia 118 a Saviano ha cambiato proprietà circa due anni fa e la proprietà reclama da più di un anno il rinnovo del contratto. Contratto scaduto a fine luglio dell’anno scorso. Va da sé che a oltre un anno dalla scadenza del contratto di locazione, la Città Metropolitana di Napoli, ente competente in materia di edilizia scolastica, non ha provveduto né al rinnovo del contratto né all’individuazione di una sede alternativa per garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche.

È compito della provincia, e quindi in questo caso della Città Metropolitana di Napoli, occuparsi della costruzione e della manutenzione degli edifici scolastici degli Istituti secondari superiori. Pertanto, è responsabilità del Sindaco di Napoli provvedere alla risoluzione di problematiche di questo tipo. A quanto pare, però, la scuola, il delicato ruolo dei docenti, la formazione di un individuo e l’opera di acquisizione di conoscenze e competenze necessarie per un idoneo inserimento nel mondo del lavoro sono considerati meno importanti del Giro d’Italia.

Il recente intervento del Tribunale mette scuola, studenti, genitori e tutto il personale coinvolto alla mercè dell’incuria degli enti preposti. Un’intera comunità scolastica calpestata dall’indifferenza e dall’inefficienza della Città Metropolitana di Napoli.

“Una latitanza istituzionale che mette in discussione il diritto allo studio di centinaia di alunni e calpesta la dignità professionale dei docenti e del personale scolastico nella sua totalità. La scuola viene trattata come un ospite indesiderato, costretta a lasciare i locali senza alcuna garanzia sul futuro”, afferma La Gilda degli Insegnanti di Napoli, che chiede con urgenza l’apertura di un tavolo di confronto permanente con le rappresentanze sindacali, nonché un intervento immediato della Città Metropolitana di Napoli con soluzioni concrete e praticabili, al fine di garantire condizioni dignitose e sicure per l’avvio dell’anno scolastico. Perché, caso mai a qualcuno fosse sfuggito, manca poco più di un mese dall’inizio del nuovo anno scolastico e “la scuola non è un problema da spostare, ma un presidio di legalità e futuro da tutelare”.

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