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L'allarme
29 Luglio 2025 - 08:42
ROMA. Virus West Nile, altri due decessi si sono registrati ieri nel Lazio e in Campania. Salgono a quattro le vittime, dall'inizio dell'anno. In precedenza, si sono registrati un decesso in Piemonte nei mesi scorsi e la morte di una donna di 82 anni a Latina lo scorso 20 luglio.
Ieri nel Lazio è morto un uomo di di 77 anni ricoverato all'Istituto Spallanzani di Roma: era affetto da patologie croniche e aveva subito un trapianto cardiaco. Aveva soggiornato nell'ultimo periodo a Baia Domizia, in provincia di Caserta, dove sono stati confermati nei giorni scorsi altri casi dell'infezione.
L'altro paziente morto è un uomo 80enne originario di Maddaloni (frazione Montedecore), sempre in Terra di lavoro: era ricoverato all'ospedale di Caserta ed era affetto da gravi patologie pregresse. Nello stesso ospedale è ricoverato per West Nile anche un altro anziano, anche lui di Maddaloni.
La prima vittima in Campania per la "febbre del Nilo" era ricoverata da venerdì presso il reparto di medicina d'urgenza.
Gianni Rezza, già direttore della Prevenzione del ministero della Salute e oggi professore straordinario di Igiene all'università Vita-Salute San Raffaele, spiega all'Adnkronos Salute, che la febbre West Nile, come la Dengue, «è una malattia provocata da un virus» veicolato da zanzare, anche se «le dinamiche di diffusione sono diverse. Mentre per la Dengue il ciclo è uomo-zanzara tigre-uomo, per il West Nile i serbatoi sono gli uccelli e il vettore la zanzara comune che infetta l'uomo pungendolo. In questo quadro cornacchie e gabbiani in città potrebbero influire sull'epidemiologia di alcune malattie infettive, fra le quali il West Nile. Fortunatamente per ora nelle città non si riscontrano problemi e non è detto che accada mai».
In ogni caso «i dati nazionali - sottolinea Rezza - non mostrano un eccesso di casi rispetto agli scorsi anni». I focolai, però, sono più attivi in alcune zone del Centro Sud.
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