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Il blitz
29 Luglio 2025 - 09:20
A entrare in azione sono stati i carabinieri del nucleo Investigativo di Napoli; nel riquadro l’imprenditore Salvatore Langellotto
NAPOLI. È salito alla ribalta della cronaca per aver stalkerizzato un giornalista del “Fatto Quotidiano”, solo perché faceva il suo dovere di cronista con coraggio, e per avere aggredito il presidente del Wwf di Sorrento. Ma sulla testa di Salvatore Langellotto, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine nonché chiacchierato imprenditore dalle molteplici attività, pendeva un ordine di carcerazione per reati fallimentari e per questo ieri mattina è stato arrestato mentre le altre vicende giudiziarie che lo riguardano non si sono ancora concluse.
Inoltre al momento della cattura ha esibito un documento d’identità valido per l’espatrio che era contraffatto, reato per il quale ha subito in flagranza un arresto bis in contemporanea. Una giornata da dimenticare per lui. Salvatore Langellotto, nato a Castellammare di Stabia ma residente a Sant’Agnello, dopo più di un mese di irreperibilità, è stato localizzato e rintracciato a Villa Literno (in provincia di Caserta) dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli.
Imputato con l’accusa di atti persecutori ai danni del giornalista Vincenzo Iurillo del “Fatto Quotidiano” e di aver aggredito picchiandolo il presidente del Wwf sorrentino Claudio d’Esposito, si era allontanato da qualche tempo dalla zona di residenza, temendo che le condanne a suo carico diventassero definitive. Infatti scappava da un ordine di carcerazione per complessivi 7 anni, 6 mesi e 18 giorni, derivante da cumuli di pene relativi a reati fallimentari.
Langellotto si nascondeva a Villa Literno, dove aveva preso una villetta in fitto. Ha provato a fuggire a piedi, ma è stato bloccato dopo un lungo inseguimento in campagna. Aveva in tasca un documento di identità falso valido per l’espatrio, circostanza che porta gli investigatori a pensare a una possibile fuga all’estero.
Nell’ordine di carcerazione emesso dalla procura generale di Napoli si fa riferimento anche al processo in corso a Torre Annunziata in cui l’imprenditore (innocente fino all’eventuale condanna definitiva) è accusato di aver picchiato Claudio d’Esposito per vecchi rancori collegati a una denuncia che bloccò la realizzazione di 228 box in un giardino di Sorrento, e di aver minacciato e stalkerizzato Iurillo per impedire che continuasse a scrivere di lui.
Il cronista aveva firmato numerosi articoli che ne raccontavano i trascorsi e che avevano suscitato l’intervento delle Iene, con un servizio andato in onda nel gennaio 2024, concentrato sulla benedizione dei camion dell’imprenditore, avvenuta sul sagrato della chiesa di Sant’Agnello il 30 dicembre 2023.
Fu proprio durante l’intervista telefonica a Giulio Golia, inviato della trasmissione, che Langellotto si lasciò andare a pesanti intimidazioni nei confronti del giornalista, minacciato in un’altra occasione in strada. Prima di sottrarsi dall’ordine di carcerazione, il costruttore era sottoposto al divieto di dimora nella provincia di Napoli ed era tornato a lavorare e a seguire i suoi cantieri nelle altre province.
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