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27 Settembre 2018 - 19:21
Luisa Boccia fu travolta la sera del 31 agosto da un pirata della strada
di Antonio Sabbatino
NAPOLI. È deceduta nella notte tra martedì e mercoledì dopo quasi un mese di agonia Luisa Boccia, la donna di 40 anni residente ai Quartieri Spagnoli rimasta gravemente ferita lo scorso 31 agosto all’altezza del civico 87 di corso Garibaldi dopo essere stata investita da un’auto guidata da un uomo. Il conducente della vettura, responsabile della morte della Boccia e fuggito senza nemmeno prestare soccorso, aveva appena finito di litigare con la ex compagna quando, portandosi indietro anche il loro bambino, ha acceso la vettura partendo a velocità sostenuta. Pochi secondi dopo, il pauroso impatto tra il suo veicolo e la Boccia, che si trovava in quel momento al corso Garibaldi in compagnia del marito, anch’egli ferito seppur in maniera lieve, per delle commissioni. La sfortunata 40enne, che oltre al marito lascia 4 figli di cui uno di poco più di un anno che solo per un caso in quell’occasione non era in compagnia della mamma, venne trasportata d’urgenza e ricoverata all’Ospedale Loreto Mare a causa di un trauma toracico, la perforazione dei polmoni e altre fratture in diverse parti del corpo. I familiari della Boccia, i quali mostrarono dubbi anche sulla presunta lentezza dei soccorsi, hanno sperato sino all’ultimo nel miracolo di una ripresa dal coma da parte di Luisa. Il destino invece ha riservato per lei l’ulteriore peggioramento delle sue condizioni e la successiva morte nel nosocomio di via Amerigo Vespucci nelle scorse ore. Sul corpo di Luisa Boccia è stata disposta l’autopsia da parte del medico legale e solo alla fine degli esamici sarà il dissequestro della salma e la celebrazione dei funerali. Le indagini sul tragico episodio di corso Garibaldi, su cui vige il massimo riserbo, sono condotte dalla Polizia di Stato che sta tentando di rintracciare il pirata della strada ed assicurarlo alla giustizia contando anche sul fatto che uno dei commercianti del posto sarebbe riuscito a segnare il numero di targa dell’auto coinvolta mentre si dileguava. «Vogliamo solo giustizia. Il responsabile della morte di Luisa deve essere arrestato e portato in galera. Speriamo che lo Stato non si dimentichi di lei, chi si è macchiato di questo crimine deve pagare per aver sottratto Luisa all’affetto di suo marito e dei suoi figli» hanno detto i familiari della donna ancora affranti dal dolore di una morte assurda quanto inspiegabile.
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