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Il virus del Nilo
30 Luglio 2025 - 08:39
NAPOLI. Altre due vittime del West Nile in Campania: si tratta di un 74enne di Pomigliano d’Arco, che era stato ricoverato d’urgenza all’Ospedale del Mare per una emorragia digestiva: deceduto venerdì, la notizia è stata confermata ieri da fonti sanitarie. L’altra vittima è un 68enne di Trentola Ducenta, è deceduto al presidio ospedaliero di Aversa.
L’altro giorno era morto, all’ospedale di Caserta, un uomo di 80 anni, originario di Maddaloni, con patologie pregresse. Terza vittima, invece, nel Lazio: si tratta di un 86enne morto all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina che era tra i primi contagiati nel territorio ed era in terapia intensiva.
«Non c’è preoccupazione, da un punto di vista statistico è una situazione meno preoccupante dell’anno scorso. Anche i casi che registriamo qui riguardano persone anziane che avevano altre patologie. Dunque non credo che ci sia motivo per avere particolare allarme. In ogni caso ovviamente bisogna tenere gli occhi aperti. Il Monaldi è pienamente mobilitato, abbiamo i nostri epidemiologi che seguono quotidianamente l’evoluzione anche di questo problema» ha detto il governatore Vincenzo De Luca.
«La situazione epidemiologica è in linea con gli anni precedenti e abbiamo gli strumenti per proteggerci, che non sono solo le disinfestazioni, che sono fondamentali, ma anche l’autoprotezione» ha detto il capo dipartimento della Prevenzione, della Ricerca e delle Emergenza sanitarie del ministero della Salute, Maria Rosaria Campitiello, sulla vicenda West Nile a margine di un appuntamento organizzato dall’Università Vanvitelli a Napoli.
«Secondo l’Ecdc - ha sottolineato - nel periodo clou dell’anno scorso erano 157 i casi segnalati, mentre a oggi siamo ancora lontani da quel numero. Abbiamo strumenti per proteggerci, come le disinfestazioni e i rimedi per autoproteggerci come ad esempio i repellenti, la manica lunga e i pantaloni lunghi nelle ore più critiche. Ricordo soprattutto la necessità evitare ristagni d'acqua. La lotta è alle zanzare che depositano uova e che le depositano soprattutto nei contenitori pieni d’acqua stagnante. È già attivo il numero 1500 per le informazioni presso il ministero attiveremo anche una piattaforma, che raccoglierà i dati di tutte le Regioni».
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