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L'arresto
30 Luglio 2025 - 09:04
Simone Bartiromo
NAPOLI. Lunedì sera è arrivato all’aeroporto di Fiumicino, dove i carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli l’hanno preso in consegna per accompagnarlo aa Rebibbia. Ma già ieri Simone Bartiromo detto “Jet” (nel riquadro), narcos internazionale diventato il primo broker d’Italia dopo i pentimenti di Raffaele Imperiale e Bruno Carbone, è stato trasferito nel carcere di Lanciano.
Oggi, assistito dagli avvocati Antonio Rizzo e Leopoldo Perone, sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia davanti al gip. Era rimasto l’unico latitante dell’inchiesta partita dalle intercettazioni a carico proprio di Bruno Carbone, braccio destro del re dei broker della droga Raffaele Imperiale.
Entrambi ora sono collaboratori di giustizia e così il 34enne di via napoletano originario di via Socrate al rione Traiano, era salito sul podio più alto diventando il punto di riferimento per i clan di mezz’Italia meridionale interessati all’acquisto di grandi quantità di stupefacenti.
Ma il 16 luglio scorso, dopo tre anni, la fuga è finita ad Alicante, in Spagna, dove viveva da solo in un anonimo appartamento in zona residenziale. Sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, con la collaborazione della Dcsa e del Servizio di cooperazione internazionale di Polizia, con il supporto nella fase esecutiva della Policia national di Madrid, a rintracciare Simone Bartiromo, destinatario di due provvedimenti restrittivi: una misura cautelare nell’ambito di un’inchiesta sul clan Sorianiello di Soccavo e un ordine di esecuzione pena per una condanna definitiva a 8 anni di reclusione sempre per droga. Il 34enne è considerato infatti un broker ai massimi livelli nel settore dello stupefacente.
In contatto con i Di Lauro e gli Amato-Pagano di Secondigliano, con i gruppi del Rione Traiano e di Scampia, ha rappresentato negli ultimi anni il principale canale di approvvigionamento di cocaina e hashish, gestito direttamente dalla Spagna. A lui si rivolgevano pure trafficanti di Palermo, Catania, Foggia e Brindisi.
Gli investigatori, coordinati dalla Dda partenopea, avevano capito che Simone Bartiromo si nascondeva in Spagna e in particolare sulla Costa Blanca. Fino a quando le ricerche sono state ristrette ad Alicante, dove il 34enne è caduto nella rete dei carabinieri. E’ ritenuto un uomo d’affari nel settore del narcotraffico con amicizie in ambienti di camorra, con cui divide gli affari, più che un camorrista con il pallino degli affari.
La sua specialità, secondo l’accusa e ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva, è l’importazione di cocaina e hashish: gli stupefacenti più richiesti sul mercato. A lui si rivolgevano anche organizzazioni malavitose stanziate in Calabria, in particolare nella "Locride” e a “Bianco", in Albania e in Spagna. Simone Bartiromo era irreperibile dal 22 novembre 2022, giorno in cui evase dagli arresti domiciliari. Quasi due anni dopo, a settembre 2024, l’Ufficio gip del Tribunale di Napoli lo dichiarò latitante. Ma già allora “Jet” era diventato il broker più richiesto dai clan dell’Italia meridionale.
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