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Il virus del Nilo

West Nile, cinque decessi in Campania

Nove le morti in tutta Italia, dove il numero stimato di infezioni è 10mila. Il picco previsto dopo Ferragosto

West Nile, cinque decessi in Campania

Larve di zanzara Culex

CASERTA. In Campania altre due vittime del virus West Nile. Si tratta di un uomo di 73 anni di Maddaloni, e di un 76enne in dialisi, originario della provincia di Salerno, che era in una residenza sanitaria a Grazzanise. Sono entrambi deceduti all’ospedale di Caserta.

Con loro arrivano a cinque i decessi in Campania, e a nove in Italia. L'anziano di Maddaloni aveva malattie pregresse e un quadro clinico complesso. Sempre di Maddaloni anche un'altra delle cinque vittime campane.

Per il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, «sul West Nile non c'è emergenza, ma preoccupa l'incapacità dei dirigenti del ministero della Salute». In ogni caso, resta alta l'allerta. I casi in Italia sono in crescita ed anche il bilancio delle vittime si allunga.

Il numero delle infezioni stimate sul territorio nazionale preoccupa: sarebbero almeno 10mila, la maggioranza in forma asintomatica. Il picco dei casi si prevede dopo Ferragosto, ma a destare timore è anche l'imprevedibilità di questo virus diffuso dalle comuni zanzare Culex.

Quanto al numero dei casi confermati, l'ultimo bollettino dell'Istituto superiore di sanità, risalente alla scorsa settimana, ne segnalava 31 soprattutto concentrati tra Lazio e Campania. In pochi giorni, però, le infezioni segnalate e confermate sono notevolmente aumentate.

«Se si fosse puntato di più anche sul potenziamento dei Dipartimenti di Prevenzione, garantendo maggiori risorse e personale, oggi non ci troveremmo nella condizione di dover correre a fare bonifiche per ridurre i rischi connessi al virus West Nile» accusa il presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Napoli e provincia, Bruno Zuccarelli.

«Fortunatamente il West Nile - aggiunge - non ha nulla a che vedere con i rischi del recente passato e con la possibilità di una pandemia. Ma siamo comunque al cospetto di un campanello d'allarme per un'attività di prevenzione che resta in larga parte dimenticata. Quello che stiamo vivendo deve essere considerato un monito a non trascurare i rischi, affinché in tutte le declinazioni possibili quel '’mai più'’ post-Covid non resti lettera morta, come purtroppo sembra ormai evidente che sia accaduto».

Zuccarelli lancia un appello alla politica a potenziare i servizi incaricati di vigilare e prevenire, al quale si aggiunge anche un invito alla calma. «Sento parlare di bollettini e di decessi - spiega - come se si trattasse di un macabro déjà-vu. È utile che tutti, a partire da chi ha il compito di fare informazione, comprendano che i casi che si stanno registrando non delineano un allarme. Di certo il West Nile non potrà mai avere conseguenze drammatiche come quelle del Covid. Non esiste alcun nesso tra i due virus».

Il presidente dell’ordine dei medici sostiene con forza quanto richiesto dal Prefetto di Napoli, Michele Di Bari: «Le bonifiche sono essenziali per garantire ambienti salubri e ridurre il rischio per le persone più fragili. La fragilità non può essere dimenticata, anzi: è a questi pazienti che dobbiamo guardare con tutta la cautela».

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