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DOPO LE SENTENZE

Lidi Posillipo, al via le gare per le concessioni

Il 50% dell’arenile sarà spiaggia libera, i nuovi concessionari dovranno curare anche questa parte

Lidi Posillipo, al via le gare per le concessioni

NAPOLI. Una nuova era sta per iniziare per il litorale di Posillipo, a Napoli. L'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale ieri ha ufficialmente dato il via alla procedura di evidenza pubblica per l'assegnazione di tre lotti di arenile lungo la celebre costa cittadina di Posillipo dove al momento, esistono due spiagge pubbliche -una prospiciente Palazzo petrucci di recentissima istituzionee quelle storiche di Donn’Anna e della spiaggia delle Monache. La pubblicazione dell'avviso sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea (Guue) segna un punto di svolta, arrivando in seguito alla sentenza del Tribunale Amministrativo del 15 luglio scorso, che ha di fatto annullato la precedente delibera di proroga delle concessioni balneari.

Gli occhi sono puntati su due aree specifiche: si tratta di due lotti, ciascuno di circa mille metri quadrati, situati presso l'arenile di Posillipo, e di un terzo lotto, più contenuto, di circa 500 metri quadrati, nella suggestiva spiaggia delle Monache. È cruciale sottolineare che, sebbene questi tre lotti coincidano solo parzialmente con le aree precedentemente assegnate in concessione, le attività balneari attuali potranno continuare a essere regolarmente esercitate fino al completamento delle nuove procedure di assegnazione. Questo assicura una transizione ordinata e senza interruzioni per i frequentatori delle coste partenopee. Un elemento di spicco degli atti di gara è la chiara volontà di ampliare gli spazi destinati alla libera fruizione.

L'Autorità, nel definire le condizioni, ha infatti previsto che quasi il 50% degli arenili sarà destinato a spiaggia libera, un passo significativo che mira a contemperare le esigenze pubbliche e a garantire un accesso più ampio e democratico al mare per tutti i cittadini e i numerosi turisti che ogni anno affollano Napoli. Servizi essenziali e trasparenza nella gestione. Agli operatori economici che decideranno di partecipare al bando non sarà richiesta solo la gestione dei lotti in concessione. La procedura prevede infatti che essi debbano fornire una serie di servizi essenziali anche per le adiacenti spiagge libere. Tra questi servizi rientrano l'indispensabile assistenza e salvataggio, la pulizia costante e la manutenzione delle aree, inclusi i mesi invernali, un periodo in cui spesso queste zone vengono trascurate.

L'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale ha ribadito il suo fermo impegno verso una gestione trasparente ed efficiente degli arenili pubblici cittadini. Questa scelta non solo mira a valorizzare una delle risorse più preziose di Napoli, ma anche ad assicurare un efficace governo delle risorse pubbliche. Per le aree demaniali marittime che non rientrano in questa specifica procedura, l'Autorità ha già avviato un dialogo approfondito con le altre amministrazioni competenti. L'obiettivo è chiaro: verificare e garantire la piena fruibilità di questi spazi al pubblico e il loro libero utilizzo.

Con questo bando viene dunque scritta la parola fine, almeno sotto il piano giuridico, della disputa che sta animando l’estate a suon di carte bollate e ricorsi proprio tra due “colossi” di Donn’Anna, il Bagno Elena e Palazzo Petrucci. Una disputa finita addirittura in Procura. Al centro della contesa l’occupazione dell’arenile che proprio al di sotto di Palazzo Petrucci. Lo scorso giugno il Tar della Campania aveva accolto il ricorso presentato dalla società Even More, che gestisce il ristorante, annullando la proroga della concessione demaniale rilasciata all’Autorità Portuale in favore del Bagno Elena per quel pezzetto di spiaggia. La decisione è stata poi confermata dal Consiglio di Stato, che ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata da quest’ultimo. Nonostante le pronunce, la società Bagno Elena Srl, guidata da Antonella e Mario Morra, ha finora liberato solo la parte di spiaggia direttamente antistante Palazzo Petrucci, continuando a occupare e gestire il resto dell’area oggetto.

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