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Tassisti in rivolta contro il Comune: «Ora basta, a Napoli abusi e crisi»

Polemica dopo l’assenza dell’assessore all’incontro in Prefettura, chiesto commissariamento del comparto

Tassisti in rivolta contro il Comune: «Ora basta, a Napoli abusi e crisi»

NAPOLI. La tensione tra la categoria dei tassisti e l'Amministrazione comunale di Napoli raggiunge livelli di guardia. Le associazioni di categoria SitanUnimpresa Mobilità e Sitan-Atn, rappresentate rispettivamente da Raffaele Serpico e Pasquale Ottaviano, hanno espresso forte disappunto e frustrazione per quella che definiscono una «totale assenza di considerazione» da parte del Comune, arrivando a chiedere il commissariamento del settore mobilità. Crisi del servizio. La polemica si è intensificata dopo l'assenza ingiustificata dell'assessore Edoardo Cosenza a una recente riunione in Prefettura, tenutasi a seguito di un ennesimo esposto/denuncia dei tassisti sulla «crisi e sulla paralisi» del servizio a Napoli.

I sindacalisti hanno ringraziato i delegati del Prefetto per la disponibilità e l'impegno, ma hanno registrato con amarezza «l'ennesima» assenza «dell'assessore Cosenza», che non solo era assente, ma non ha neanche delegato un sostituto. «L'assessore ha dato conferma della totale assenza di considerazione nei confronti della categoria taxi, ma questo lo sapevamo già da tempo», hanno sottolineato Ottaviano e Serpico. «Ma, in più, quello che appare davvero ingiustificabile ed offensivo è la grave mancanza di rispetto per l'istituzione della Prefettura e per lo stesso Prefetto. Non abbiamo più parole, anche se gridare che si deve dimettere dalla delega del trasporto pubblico non di linea è assolutamente inutile. Tanto nessuno ci ascolta».

Traffico ingestibile, abusi e perdite economiche. La principale emergenza denunciata dai tassisti è il traffico cittadino ingestibile, che impedisce loro di lavorare efficacemente. Questo problema, aggravato dalla «scorretta gestione delle aree e della viabilità interna del porto», contribuisce a livelli di inquinamento «alle stelle», con grave pericolo per la salute di operatori e cittadini. I clienti sono costretti a scendere dalle auto a causa degli imbottigliamenti, e i tassisti registrano «perdite enormi» in un periodo che dovrebbe essere di maggiori incassi per via della stagione turistica a Napoli. A complicare il quadro, le «illegalità diffuse e gli abusi quotidiani» nel settore. Un'altra associazione di tassisti di base, in una comunicazione inviata anche al sindaco di Napoli, ha ribadito che il settore taxi «è un riflesso diretto delle condizioni imposte dall'amministrazione comunale» e che «se vi sono disservizi, questi sono spesso causati da anni di scarsa programmazione, mancanza di investimenti e assenza di una visione moderna del trasporto urbano».

Manca una visione moderna: nessuna risposta dal comune. I tassisti napoletani lamentano di operare quotidianamente in condizioni estremamente difficili, in contrasto con le normative europee e italiane in materia di mobilità urbana. Le problematiche includono la carenza di stalli adeguati (soprattutto in zone turistiche di Napoli), la mancanza di corsie preferenziali e di aree di sosta idonee, oltre ai cantieri stradali "aperti e mai chiusi" che peggiorano ulteriormente il traffico. Riguardo al paventato rilascio di nuove licenze, le associazioni ribadiscono che il numero attuale di taxi a Napoli è «già superiore al necessario», una posizione avvalorata anche da una recente sentenza del Tar sulla «mancanza di politiche per la viabilità, traffico, corsie preferenziali, sosta, controlli su abusi ed illegalità».

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