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Librandi: «Paralisi istituzionale, decisioni sempre rimandate»

L'esponente di Forza Italia su caso San Carlo e Anci

Librandi: «Liste d’attesa, sicurezza, lavoro. La Campania ha bisogno di verità»

“Sembra di leggere quei cartelli nelle pizzerie: ‘oggi si paga, domani no’.” Usa l’ironia Gianfranco Librandi, vicesegretario regionale di Forza Italia in Campania, per denunciare lo stallo decisionale che sta colpendo alcune tra le principali istituzioni della città e della regione. Nel mirino, ancora una volta, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e, con lui, il Partito Democratico.
Il caso più eclatante riguarda il Teatro San Carlo, dove anche oggi è saltata la riunione del comitato di indirizzo, organo cruciale per la programmazione e la governance della fondazione lirica. Il motivo? Ancora una volta, gli impegni istituzionali del sindaco, che ne impediscono la regolare convocazione. “Si voterà domani”, annunciano dal Comune. Ma per Librandi non è più il tempo dei rinvii: “Il San Carlo non può essere ostaggio dell’agenda di Palazzo San Giacomo. Serve rispetto per le istituzioni e per chi lavora ogni giorno per farle funzionare”.
Analoga la situazione in Anci Campania, dove si attende da settimane l’elezione del nuovo presidente, dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche del Comune di Caserta, guidato fino a poco tempo fa da Carlo Marino. “Anche in questo caso – prosegue Librandi – l’assemblea non si è riunita. Forse lo farà domani. Ma questa ‘non-decisione’ cronica sta paralizzando tutto”.
Secondo il dirigente azzurro, il problema è politico prima ancora che amministrativo. “È questo il modello di sindaco che il Partito Democratico vuole esportare nel Paese? – si chiede Librandi – Un modello che accumula rinvii, incertezze, mancate convocazioni, e che lascia le istituzioni in una condizione di stallo perenne?”
Il doppio affondo di Librandi arriva in un momento in cui Forza Italia sta intensificando il pressing sul centrosinistra campano, proprio in vista delle prossime regionali. “Chi amministra deve assumersi la responsabilità di decidere. Non basta essere presenti solo per i tagli del nastro.” Una frecciata diretta, che alimenta lo scontro politico sulla gestione delle istituzioni strategiche per la cultura e la rappresentanza democratica in Campania.

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