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06 Agosto 2025 - 09:31
NAPOLI. Un'insolita e preoccupante moria di pesci ha interessato la zona orientale di Napoli, lungo il litorale che va da Vigliena e Pietrarsa fino a Portici. Il fenomeno, segnalato la mattina del 1° agosto e diffusosi nel pomeriggio, ha allertato cittadini e comitati locali. Ora sono in corso indagini da parte di Arpac e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno. Le segnalazioni dei cittadini descrivono uno scenario inquietante. «Pesci morti in mare, a pochi metri dalla riva», ha scritto Enzo Morreale, del comitato di San Giovanni a Teduccio sui social. Una testimone di Portici ha raccontato di aver visto decine di pesci, principalmente cefali, emergere dall'acqua improvvisamente: «C’era una puzza tremenda, l’acqua era bianca, e nemmeno i gabbiani si avvicinavano».
La vicenda è stata prontamente segnalata alla Capitaneria di Porto di Napoli. L'Arpac, l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Campania, ha avviato le indagini, spiegando che un fenomeno simile si è verificato più volte in passato. Le ipotesi principali per la moria dei pesci sono due: una possibile anossia delle acque, cioè una carenza di ossigeno dovuta alle temperature torride e a un eccesso di nutrienti, oppure un'infezione causata da un parassita killer dei microsporidi, che in passato era stato individuato come causa scatenante. I campioni di pesci morti sono stati prelevati dall'Asl Napoli 1 Centro e sono attualmente al vaglio dell'Istituto Zooprofilattico, a cui la segnalazione è arrivata già venerdì scorso.
Secondo le prime informazioni, i pesci sarebbero cefali, una specie che solitamente si trova in prossimità degli scarichi portuali. L'Arpac ha precisato che, nonostante questo incidente, i prelievi di luglio a Portici e Pietrarsa hanno confermato la piena balneabilità delle acque. Al contrario, la balneazione resta interdetta a San Giovanni a Teduccio, un'area dove continuano a operare lavori di risanamento ambientale. I cittadini, preoccupati per la salute pubblica e per l'ecosistema marino, chiedono risposte chiare e tempestive. «È indispensabile che le autorità competenti intervengano e facciano chiarezza» ha ribadito Morreale, chiedendo che si indaghi non solo sulle cause della moria, ma anche sulle sue possibili conseguenze.
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